Le categorie dei lavoratori che eviteranno l'aumento dell'età di uscita per le Pensioni di vecchiaia a 67 anni dal 2019 e a 64 per la pensione anticipata o con più di 43 anni di contributi ed il nuovo sistema di calcolo della speranza di vita a partire dal 2021: saranno questi gli argomenti del confronto fissato per oggi, 13 novembre 2017, tra il Governo Gentiloni ed i sindacati. Tuttavia, questi ultimi giudicano largamente insufficienti le misure proposte finora proprio dai tecnici del Governo in tema di pensioni di vecchiaia e di uscite anticipate, al di là delle quindici categorie di lavori gravosi alle quali potrebbe non aumentare l'età della pensione.

Pensioni vecchiaia a 67 anni e 15 lavori gravosi: quanti in pensione?

Tra l'altro, i numeri sui contribuenti che svolgono i 15 lavori gravosi e sui quali non dovrebbe aumentare l'età di uscita a 67 anni per la pensione di vecchiaia (occorrerebbero, comunque, 66 anni e sette mesi), sono contestati dagli stessi sindacati. Il Governo Gentiloni, infatti, aveva fatto proiezioni dichiarando che a beneficiare del mancato aumento dell'età di uscita per la pensione potrebbero essere tra i 15 ed i 20 mila contribuenti. Per i sindacati, invece, si tratta di dati sovrastimati. Infatti, secondo quanto riporta il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, nel 2016 sono andati in pensione di vecchiaia meno di sessantamila lavoratori, 48.515 dei quali dipendenti del settore privato e 8.886 lavoratori statali.

La maggior parte dei contribuenti italiani, contestano i sindacati, esce (per quanto possibile) in maggioranza ancora con la pensione anticipata, condizione che abbassa l'età media generale di uscita per la pensione. E, pertanto, è assai difficile, secondo le stime dei sindacati, che le quindici categorie proposte dal Governo per evitare l'aumento dell'età della pensione (tra le quali le maestre della scuola, gli infermieri, gli agricoli e gli edili), possano arrivare a coprire circa un terzo degli assegni della vecchiaia.

Novità pensioni anticipate e vecchiaia ad oggi 12 novembre: ultime su età uscita 2019

In altre parole, è improbabile che, considerato il numero delle pensioni anticipate, si arrivi, con le 15 categorie dei lavori gravosi, a far uscire prima 20 mila su 60 mila lavoratori destinati ad attendere la maturazione della pensione di vecchiaia.

Numeri e stime che, pertanto, secondo le sigle che saranno ricevute al Governo oggi, dovranno essere riviste. In più, sottolineano i sindacati, la misura riguardante lo stop dell'età per le quindici categorie lavora solo sulle pensioni di vecchiaia. Occorrerebbe agire, secondo Roberto Ghiselli, segretario confederale, sulle pensioni anticipate. Infatti, gli aumenti di età delle pensioni di vecchiaia dal 2019 si riverseranno, a cascata, anche sulla pensione anticipata andando ad aumentare il numero degli anni di contributi a 43 e tre mesi, contro i 42,10 necessari per l'uscita fino al 31 dicembre 2018.