Si è svolto ieri pomeriggio, 5 dicembre 2017, presso l'Aula Spinelli del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, il seminario-dibattito che ha avuto come oggetto le tematiche e le modalità di svolgimento del prossimo Concorso Scuola.

Personalità intervenute

Nel corso dell'evento sono intervenuti: Antonio Scarpellino, Segretario Generale Federistruzione; Giuseppe Mauro, Presidente Iconea; Domenico Balletta, esperto di normativa scolastica e Vincenzo Scarpellino, formatore.

Lezione

È stato proprio quest'ultimo a tenere una vera e propria lezione sulle metodologie didattiche.

Ha affrontato in maniera esauriente il delicato argomento, offrendo anche notevoli spunti di riflessione. La sua è stata una lezione breve, ma nello stesso tempo intensa perché ha sintetizzato in pochi punti gli aspetti cardine sui quali si deve forgiare la nuova figura del docente.

La figura del docente

La figura dell'insegnante, infatti, è cambiata. Nella società odierna, in continua evoluzione e mutame bisogna quindi lavorare per garantire agli studenti un livello di formazione ottimale. A questo proposito, il Professor Scarpellino precisa: "Un apprendimento risulta davvero efficace quando ciò che si studia diviene significativo per chi lo apprende. Arrivando persino a modificarne la mappa concettuale pregressa".

Il questo processo, risulta essere indispensabile l'alternanza educativa che viene svolta in continuità tra famiglia e Scuola.

24 CFU

Tematica che ha assorbito tempo ed energie è stata quella riguardante l'acquisizione dei 24 cfu in materie antro-psico-pedagogiche. Si tratta di settori disciplinari fondamentali che i neolaureati devono impegnarsi a coprire per poter poi partecipare al concorso.

Esso permetterà ai vincitori di conseguire l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie di I e II grado, indipendentemente dal tipo di laurea di cui si è in possesso.

Modalità concorsuali

Ampiamente discusso, inoltre, è stato l'argomento relativo alla procedura da dover seguire nei differenti concorsi: quello per i docenti abilitati, per i non abilitati che hanno però tre anni di servizio e quello che concerne i non abilitati che, al contrario, non hanno mai prestato servizio.

Presa la parola, Antonio Scarpellino, ha consigliato agli aspiranti docenti di partecipare anche alla prova sul sostegno, per acquisire la specializzazione necessaria affinché si possa lavorare su questa classe di concorso caratterizzata da una notevole carenza di personale.

Iter infinito

Insomma, l'iter che dovrebbe condurre allo svolgimento della professione di docente si presenta tutt'altro che semplice. Gli ostacoli sono tanti, ma si spera che in un futuro non troppo lontano le cose possano definitivamente migliorare.