E' stato pubblicato ieri, 12 dicembre 2017, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, precisamente la Serie Generale n°289 il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5 dicembre 2017, che scrive la parola fine sulla polemica circa l'aumento dell'età pensionabile. A partire dal 2019 saranno necessari 5 mesi in più per poter andare in pensione, di qualunque genere si tratti. Ma vediamo di fare un po' di ordine e di chiarezza nella selva delle varie forme di pensione anticipate e di vecchiaia per capire cosa ci dobbiamo aspettare.

L'adeguamento alla speranza di vita

Quando affermiamo che tutti subiranno l'aumento di 5 mesi ci riferiamo ai requisiti necessari direttamente collegati all'aumento dell'aspettativa di vita media della popolazione, che entrano nel calcolo dell'assegno pensionistico. Quindi, per essere chiari, dal 2019 si potrà andare in pensione di vecchiaia con 67 anni ( ovviamente con la contemporaneità dei noti requisiti contributivi), mentre per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e 2 mesi di contributi per gli uomini. Le donne potranno lasciare il lavoro un anno prima, con 42 anni e 2 mesi di contributi

Ma non finisce qui, perché chi vorrà andare in pensione di vecchiaia, ma è soggetto al metodo contributivo dovrà attendere i 71 anni di età anagrafica.

Mentre la pensione anticipata, sempre calcolata con il metodo contributivo, sarà fruibile con un' età anagrafica di 64 anni.

Chi, invece, è soggetto, per il calcolo della pensione, al cosiddetto metodo della totalizzazione dei contributi, cioè in special modo i professionisti e i lavoratori autonomi che hanno fatto versamenti in diverse casse, potrà andare in pensione di vecchiaia a partire dai 66 anni, mentre con 41 anni di contributi si potrà usufruire della pensione anticipata di anzianità.

Le pensioni di invalidità

Il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, specifica, inoltre, che l'aumento di 5 mesi si applica anche a tutti i trattamenti pensionistici agevolati, come appunto le Pensioni di invalidità. Ad esempio, nel caso della pensione anticipata di invalidità gli uomini potranno ottenerla a partire dai 61 anni, mentre le donne avranno la possibilità di godere di questo beneficio già a 56 anni.

Le altre novità

Rimane ferma, tuttavia, la previsione di esentare completamente da questo aumento che, lo ricordiamo, scatterà nel 2019, le 15 diverse categorie di lavoratori occupati in attività gravose, come era stato anticipato nei giorni scorsi dal Governo. Comunque, è certo che anche chi usufruisce dell'Ape Sociale, i cui primi denari saranno erogati a dicembre, sarà soggetto all'aumento di 5 mesi appena reso definitivo. In questo caso per ottenere l'assegno pensionistico anticipato saranno necessari 63 anni e 5 mesi.