La pensione minima a 1.000 euro, questo uno degli slogan più utilizzati, soprattutto da Berlusconi nella ormai lanciata campagna elettorale per le nuove elezioni politiche. La pensione minima più dignitosa è sicuramente un argomento che riscuote appeal tra i cittadini ma i tanto agognati mille euro al mese sono ancora un miraggio, fermi alla propaganda di Forza Italia e di qualche altro gruppo politico. Le minime sono ben al di sotto di quei fatidici mille euro, ma dal 2018 qualche spicciolo in più i pensionati dovrebbero trovarselo con il rateo di pensione di gennaio.

Dopo due anni di blocco, come riporta il quotidiano economico-politico “Il Sole 24 Ore” di oggi 2 dicembre, le Pensioni dal 2018 tornano a salire. Ecco i nuovi importi e quanto percepiranno i pensionati.

Nuovo trattamento minimo

Negli ultimi tempi le pensioni hanno occupato gran parte delle notizie sui giornali e sugli altri media. Una riforma da varare con nuovi provvedimenti atti a scavalcare quanto lasciato in eredità dalla riforma Fornero dai più considerata pessima. Nelle ultime riunioni tra Governo e sindacati si è pensato quasi unicamente a provvedimenti relativi a permettere a molti di andare in pensione prima e soprattutto senza subire gli inasprimenti dei requisiti che l’aspettativa di vita impone, dopo i dati dell’ISTAT che hanno certificato in aumento la vita media degli italiani.

Proprio l’Istat inoltre ha reso pubblici i dati relativi al tasso di inflazione del 2016 e in previsione del 2017. Dati questi che hanno una certa rilevanza per il mondo previdenziale perché dovrebbero determinare gli importi delle pensioni adeguandoli al tasso di inflazione. L’argomento minime era al centro della lavorazione di quella che fu ribattezzata fase 2 di riforma, perché un dato oggettivo è che le pensioni minime sono troppo basse per gli italiani, spesso costretti a vivere con poco più di 400 euro al mese di assegno previdenziale.

Dopo anni di stallo, l’aumento del tasso di inflazione previsto per il 2017, pari all’1,1% farà aumentare gli assegni pensionistici fin dal primo rateo del nuovo anno. Come riporta il quotidiano, il trattamento minimo per il 2018 salirà da € 501,89 ad € 507,41.

Le cifre

Il meccanismo della perequazione farà aumentare, oltre che il trattamento minimo, anche tutti gli altri parametri di riferimento di tutte le prestazioni previdenziali.

Salirà l’importo dell’assegno sociale che passa da € 448,07 ad € 453,00. Aumenteranno tutte le prestazioni, anche quelle tanto contestate dei vitalizi o delle pensioni ricche, con importi elevati. Il meccanismo perequativo per favorire gli assegni più poveri. Man mano che le pensioni salgono infatti, l'aumento relativo al tasso di inflazione diminuisce in percentuale costante. Fino a pensioni pari a tre volte il minimo, intorno alle 1.600 euro circa, l'aumento sarà pari al 100% della percentuale di aumento dell'inflazione. Per esempio, 11 euro in più al mese per le pensioni da 1.000 euro oppure 16,72 euro a quelle da 1.600 euro. Per le pensioni pari a 4 volte il minimo si passa al 95% dell'1,1% di aumento, con pensionati che percepiscono 2.100 euro di assegno che si troveranno 17,33 euro in più al mese.

in definitiva, aumenti tra i 70 ed i 240 euro all'anno a seconda della pensione che si percepisce. Va ricordato anche che dal 1° gennaio l'Inps dovrebbe iniziare a farsi restituire quanto percepito in più nel 2015, con un prelievo una tantum o in 4 rate sugli assegni previdenziali. Anche in questo caso centra il meccanismo della perequazione perchè nel 2015 gli assegni furono aumentati prevedendo un tasso di inflazione dell'1% nel 2016. Aumento dei prezzi che non è stato confermato dall'Istat che ha confermato a zero l'inflazione del 2016. Pertanto molti pensionati potrebbero trovarsi a dover restituire quanto percepito in più. Il fatto che le pensioni tra le 3 e le 6 volte il minimo in quegli anni fossero ancora bloccate dal Decreto Salva Italia del binomio Monti-Fornero mette in luce il fatto che le cifre da restituire dovrebbero essere a carico esclusivamente delle pensioni fino a 3 volte il minimo.