Il sistema pensionistico italiano ha sempre mostrato notevoli lacune, largamente contestate dai cittadini stessi. A partire dal 2018, però, i soggetti che hanno terminato la propria attività lavorativa e che hanno diritto al trattamento previdenziale dell'Inps potranno contare su un incremento della propria quota sulla base della fascia di appartenenza. Non si parla di grosse cifre, vista la situazione di crisi nella quale si trova il nostro Paese da ormai molti anni, ma di importi che nel lungo periodo possono comunque aiutare i pensionati ad avere un regime di vita più dignitoso.

La decisione di aumentare le Pensioni nel 2018 è stata presa in virtù dell'adeguamento dei versamenti dell'INPS sulla base dell'inflazione.

Aumento per le pensioni a partire dal 2018

Dopo circa due anni di blocco, si riprenderà ad applicare la vecchia metodologia di determinazione delle pensioni sulla base della cosiddetta perequazione. Si tratta di un meccanismo che fa riferimento al valore dell'inflazione o meglio all'ISTAT Foi, ossia l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Grazie dunque al ritorno di tale sistema, i pensionati potranno contare su un aumento per l'anno 2018 dell'1,1%. In questo modo i cittadini che usufruiscono del trattamento previdenziale potranno contare su prestazioni più elevate, che si ripercuoteranno anche sui servizi accessori.

L'incremento della pensione del 2018 avverrà in maniera proporzionale rispetto all'importo dell'assegno che mensilmente il pensionato incassa, assicurando in questo modo una applicazione paritaria del meccanismo.

Di quanto aumentano le pensioni del 2018 in virtù della perequazione?

Applicando il sistema della perequazione, nel 2018 le pensioni vedranno un incremento degli importi che sarà calcolato in maniera proporzionale a quanto viene percepito di diritto.

Nello specifico, sulla base di quanto è stato dichiarato da Il Sole 24 Ore, sono previste determinate somme per le fasce individuate dall'INPS. Chi incassa normalmente 1000 euro lordi di pensione, a partire dal 1° gennaio verrà coinvolto in un aumento mensile di 11 euro; chi invece percepisce 1600 o 1700 euro, è prevista una somma aggiuntiva di 16,72 o 17,33 euro.

Come si può notare, l'incremento dell'1,1% non va ad incidere in maniera determinante sull'importo totale della pensione, ma nell'arco dei 12 mesi può comunque giovare. Si pensi, ad esempio, ai percettori della pensione minima: in un anno potranno registrare un aumento di 72 euro, che potrebbe far comodo al menage famigliare. Lo stesso discorso può essere applicato anche a chi supera la soglia dei 1000 euro: per loro la pensione lieviterà di 143 euro annui. Ben più determinanti sono i 200 e i 260 euro per i pensionati che mensilmente ricevono un assegno da 1500 e 3000 euro dalla casse dell'INPS.