Martedì 19 dicembre arriverà, nell'aula di Montecitorio, la manovra per l'approvazione della legge di bilancio 2018. Per poter entrare in vigore entro il 1° gennaio sarà necessario muoversi in fretta. Come ben sappiamo, dopo le consuete modifiche alla Camera, la legge deve ripassare in Senato per poter ottenere l'approvazione definitiva. Scopriamo nel dettaglio il calendario e le modifiche attese dalla nuova Legge di Bilancio.

Calendario lavori Ldb 2018: maxiemendamento con fiducia

Lo scorso 7 dicembre c'è stato il termine ultimo per poter presentare gli emendamenti.

Dal 13 dicembre, invece, sono partite le votazioni e le discussioni in merito ed entro il 17/12 è attesa l'approvazione per lo sbarco definitivo in aula il 19 dicembre. Fra le ultime importanti novità troviamo quelle che riguardano la Riforma Pensioni, la Web Tax, l'entrata in vigore degli ISA, l'allargamento della cedolare secca e gli indici sintetici di affidabilità.

Per quanto riguarda la Riforma Pensioni, si preme affinché venga estesa l'Ape Social a 4 nuove categorie di mansioni usuranti. Ricordiamo che queste categorie di lavoratori sono i siderurgici, gli agricoli, i pescatori e i marittimi. Prevedibilmente sarà proprio il Governo a presentare tale emendamento visto che su questo punto si era raggiunto un accordo assieme ai sindacati.

Dunque, i lavoratori appartenenti a una di queste 15 categorie di attività giudicate gravose saranno esentati dall'aumento dell'età pensionabile a 67 anni e saranno ammessi all'Ape Social.

Modifiche anche sulla Web Tax e l'ISA

Il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha chiesto la modifica della Web Tax, una tassa speciale sul digitale.

Nel dettaglio, Boccia, ha chiesto espressamente di far scendere l'aliquota della cedolare all'1% o al 2% (ora è al 6%!) per tutte le transazioni di e-commerce. In questo modo si garantirebbe allo Stato un gettito di oltre 600 milioni annuali. Intanto si attende l'emendamento anche sugli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) per poter posticipare l'entrata in vigore al 2019, ossia al periodo d'imposta 2018.

Con l'Isa si dirà addio agli studi di settore che, fin'ora, hanno confrontato i ricavi dichiarati dai contribuenti con quelli presunti. Dal prossimo anno tutto ciò avverrà su un dato sintetico che ne determinerà il grado di affidabilità.

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