Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 dicembre 2017 vedono accendersi i riflettori sulla questione delle date di pagamento degli assegni per il 2018. Nello scorso hanno si è infatti evitato lo slittamento delle scadenze al secondo giorno bancabile, ma al momento non risulta ancora chiaro se ci sarà una nuova disposizione al riguardo. Nel frattempo dalla stampa nazionale arriva un nuovo attacco all'APE sociale ed alla Quota 41 destinata ai lavoratori precoci, definite come un flop per il 2017. Dalla Camera il Vice Presidente della Commissione lavoro Walter Rizzetto ricorda invece le proposte correttive presentate tramite emendamenti alla legge di bilancio.

Infine, in merito alle ultime notizie dai sindacati riprendiamo le rivendicazioni dell'Ugl, che dice no alla legge Fornero e alle pensioni irraggiungibili. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pagamenti Inps: riflettori accessi sullo slittamento degli assegni al secondo giorno bancabile

Sta per arrivare il nuovo calendario dall'Inps riguardante i pagamenti degli assegni pensionistici, ma per il 2018 spunta nuovamente la questione dello slittamento al secondo giorno bancabile. La questione nel 2017 era stata risolta tramite un intervento sul Milleproroghe che aveva di fatto congelato la situazione, ma per il prossimo anno non è stato presentato ancora alcun intervento di modifica.

Qualora restasse tutto come ora scatterebbe il nuovo sistema, che potrebbe far verificare dei ritardi negli accrediti soprattutto nel caso in cui il pagamento cadesse nel fine settimana. I giorni bancabili vanno infatti dal lunedì al venerdì, mentre solo le poste conteggiano anche il sabato. La questione dovrebbe comunque chiarirsi a breve, visto che sta per essere pubblicata la circolare Inps contenente il calendario definitivo dei pagamenti.

Pensioni anticipate 2017, per il Corriere APE e Quota 41 sono un flop

Riguardo i nuovi anticipi pensionistici "in un anno neanche un assegno pagato": è quanto riporta il Corriere della Sera in un articolo delle scorse ore, all'interno del quale parla di "forti ritardi e stime sballate". Il riferimento va in particolare a quanto previsto dalla legge di bilancio 2017, secondo la quale i primi pagamenti sarebbero dovuti arrivare a partire dal primo maggio di quest'anno.

Al momento non è invece arrivato nessun assegno né per l'APE sociale, né per la versione volontaria o per la Quota 41 dei lavoratori precoci. A complicare la situazione sono stati prima i ritardi accumulati per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti attuativi e poi l'esame delle pratiche presso l'Inps. La situazione appare ancora critica visto che il Governo ha previsto risparmi rispetto ai fondi stanziati, mentre secondo i sindacati i criteri stabiliti per l'accesso alle misure risultano troppo stringenti.

Le nuove proposte emendative in arrivo dall'On Rizzetto della Commissione lavoro

L'On. Walter Rizzetto (Fratelli d'Italia) ha presentato negli scorsi giorni numerosi correttivi alla legge di bilancio 2018, concentrandosi su diversi aspetti del comparto previdenziale che ha curato e seguito nel corso della propria attività parlamentare.

Tra le proposte presentate, il Vice Presidente della Commissione lavoro ha ricordato la proroga dell'opzione donna, l'abrogazione della legge Mosca, l'ultima e definitiva salvaguardia degli esodati, l'abrogazione dell'aspettativa di vita e la deducibilità dei contributi versati da professionisti ed autonomi per l'assistenza integrativa.

L'UGL in mobilitazione contro la legge Fornero e le proposte irraggiungibili

Nel corso della settimana appena conclusa l'Unione generale del lavoro si è mobilitata contro le recenti proposte in materia di previdenza presentate nella Manovra 2018 e per rivendicare l'abolizione della legge Fornero. "Purtroppo, le condizioni per il pensionamento restano indecorose sul piano sociale", spiega in una nota il Segretario Generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone.

"La legge di bilancio avrebbe dovuto porre maggiore attenzione sul tema delle pensioni e del welfare sociale, introducendo nuovi elementi a favore di tutti i cittadini, proponendo correzioni necessarie ad eliminare le tante iniquità previdenziali. Fino a quando non si interverrà su questo fronte, non ci sarà alcuna ripresa economica, soprattutto se il governo continua ad ignorare i problemi cardine dell’Italia, che sono legati alla mancanza di lavoro e relative tutele”.

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