Le ultimissime novità sulla riforma Pensioni 2018 e nello specifico su quella che si delinea essere la prossima legge di bilancio 2018 giungono dagli stessi esponenti politici che sempre più, attraverso le loro pagine facebook, aggiornano in diretta i cittadini su quanto stava avvenendo in Commissione Bilancio. Il Governo in queste ore terminerà l’iter al fine di portare il testo in aula, se non vi saranno ulteriori rimandi domani la manovra verrà trasmessa dalla Camera al Senato per la terza lettura con lo scopo ultimo di arrivare all’ok definitivo entro sabato 23/12.

Pensioni 2018, ultime al 20/11: Rizzetto insiste sullo stop adv per i precoci

L’onorevole Walter Rizzetto, vicepresidente della commissione lavoro alla Camera, ieri sera mentre era in Commissione ha girato un video in diretta in cui informava i pensionandi sullo stato dell’arte degli emendamenti che stavano trovando accoglimento o meno da parte del Governo. L’onorevole ha ribadito la sua vicinanza ai lavoratori precoci, facendo presente di aver presentato una proposta emendativa affinché i 'quarantunisti' possano restare esclusi dall’aumento dell’aspettativa di vita. L’onorevole intervenendo dalla sala Mappamondo ha fatto presente che il suo scopo sarebbe quello di escludere i quota 41 dall’applicazione del rigido meccanismo dell’aumento dell’età pensionistica correlato all’aspettativa di vita.

Rizzetto sottolinea come ritenga ingiusto ragionare ancora sulle categorie, l’adv, precisa, non dovrebbe più andare a gravare su tutte quelle persone, indipendentemente dal mestiere che svolgono, che hanno già versato 41 anni di contributi. Dopo 41 anni di lavoro e sudore versato, dice, bisognerebbe permettere loro di accedere alla quiescenza come è stato fatto per altre categorie di lavori usuranti.

Precoci, presentato nuovo ddl popolare

Da parte loro anche i precoci non demordono e fanno sapere, gli iscritti al gruppo ’41 per tutti lavoratori uniti’, per bocca del loro amministratore Cecchin che è stata presentata una petizione sia alla Camera che al Senato per abolire il diritto di vita ed il diritto alla pensione. La petizione fa sapere il precoce ha già superato le 42.000 firme, non esistono, prosegue, lavori non usuranti e/o gravosi dopo 40 anni di contributi.

Ci pare che il pensiero dei lavoratori sia assolutamente in linea con quello di Walter Rizzetto, non resta che comprendere se prima o poi il Governo vorrà concedere lo stop dell’aspettativa di vita anche per questi lavoratori.