Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 6 dicembre 2017 vedono moltiplicarsi i commenti della politica e dei sindacati in merito ai dati comunicati dall'OCSE sull'età di uscita dal lavoro dei giovani. È in particolare la CGIL ad esprimere la propria preoccupazione circa le conferme in arrivo dall'organizzazione parigina. Nel frattempo dalla Camera si sottolineano i passaggi chiave delle proposte di modifica alla Manovra 2018, che saranno discussi nei prossimi giorni, mentre dal CODS si torna a fare il punto della situazione in merito al cumulo gratuito dei contributi per l'esercizio del pensionamento anticipato tramite opzione donna.

Infine, si registra il timore della CIDA rispetto a possibili "sortite ai danni dei pensionati". Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni dei giovani, la CGIL esprime preoccupazione per le stime OCSE sull'età di accesso all'Inps

Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato le indicazioni fornite all'interno di un recente dossier OCSE, nel quale si stima la futura età di pensionamento dei giovani di oggi attorno ai 71 anni. Sul punto è intervenuta la CGIL, esprimendo la propria preoccupazione circa le rilevazioni dell'Istituto parigino. "Anche i dati diffusi dall'Ocse confermano che il tema della previdenza deve essere affrontato diversamente, a partire da questa legge di Bilancio", ha evidenziato il Responsabile della previdenza in CGIL Ezio Cigna.

Secondo il sindacalista, "deve essere garantito un futuro previdenziale ai giovani attraverso una pensione di garanzia nel sistema contributivo", perché i dati non tengono nemmeno conto del fatto che molti lavoratori che hanno iniziato dopo il 1995 si troveranno a dover convivere con una carriera discontinua. Il rischio è quindi di arrivare alla pensione di vecchiaia a 75 anni, risultando penalizzati due volte: la prima perché bassi salari comportano assegni previdenziali altrettanto bassi.

La seconda perché il lavoro discontinuo rischia di allontanare ulteriormente il momento dell'accesso alla quiescenza.

Le novità sulla LdB 2018 in arrivo dalla Commissione bilancio della Camera

Sul dibattito riguardante la legge di bilancio in avvio presso la Camera dei Deputati il Presidente della Commissione bilancio Francesco Boccia ha fissato il calendario dei lavori, spiegando di avviare una discussione "sulle entrate", perché "qualcosa la recupereremo".

I fondi a disposizione per effettuare correzioni alla Manovra sarebbero circa 60 milioni di euro, pertanto sarà necessario lavorare per un recupero di risorse sul lato delle entrate, al fine di sostenere delle modifiche. In merito al capitolo pensioni, si punta all'estensione dell'APE sociale e della quota 41, alla riforma della governance Inps e all'incremento della indennità di disoccupazione.

Pensioni anticipate e opzione donna: dal CODS il punto sul cumulo gratuito

"Il cumulo gratuito di contributi versati in più casse per poter esercitare il diritto di accesso alla misura dell'opzione donna è una priorità per ristabilire equità e rispettare il diritto sancito dalla legge 243 del 2004". Lo ricorda l'amministratrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, evidenziando che nel suo dettato originale "non si chiede il nome di battesimo delle casse nelle quali i contributi sono stati versati".

Secondo la fondatrice del CODS, "chi sostiene il contrario lo fa per speculazione o per ignoranza, ed in ogni caso sostiene un qualche cosa che non corrisponde al vero; dunque, facile da smentire per chiunque abbia voglia di farlo".

La CIDA ritiene ingiustificati gli allarmi sulle pensioni

Il Presidente della CIDA Giorgio Ambrogioni è tornato ad esprimere la propria inquietudine per i continui allarmi sul sistema previdenziale pubblico italiano. "Evidentemente il governo quando non sa come reperire risorse per tamponare la voragine del debito pubblico o per rendere credibili a Bruxelles le promesse sui tagli alle spese, non può che giocarsi la carta delle pensioni", ha spiegato con un proprio intervento su Formiche.net.

Il riferimento va all'incapacità degli ultimi esecutivi di intaccare l'evasione fiscale e di fare spending review tagliando le spese inutili, mentre le pensioni sono state considerate come "un vero e proprio bancomat per i governi di turno, sia sotto forma di blocchi alla perequazione, che di contributi straordinari o prelievi su immaginarie pensioni d’oro. Non vorremmo" conclude Ambrogioni, "che l’improvviso risvegliarsi di paludati quotidiani su un ripetuto allarme per un presunto eccesso di spesa pensionistica rappresenti un modo per preparare il terreno a qualche nuova sortita ai danni dei pensionati".

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