La Cgil, in particolare la sezione regionale della Toscana, avrebbe avviato una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei propri associati volta a spingerli ad effettuare dei controlli più minuziosi sugli importi dei loro assegni pensionistici. Infatti, da una recente indagine svolta dal Sindacato confederato sarebbe stato stimato che circa il 25% di tutti gli emolumenti previdenziali sarebbe più basso del dovuto. Di conseguenza, dopo gli opportuni controlli si potrebbe avere diritto ad un rimborso, che certamente di questi tempi non guasta mai.

Vediamo, quindi, di capire come possiamo determinare se l'importo della nostra pensione sia corretto o vada rivalutato. E, in questo caso, come fare per ottenere il giusto rimborso. C'è da dire che le prospettive sono buone. Infatti, questa campagna della Cgil è iniziata già da un anno e nel corso del 2017 ha fatto recuperare a diversi nostri connazionali qualcosa come un milione di euro circa. In Toscana una coppia si è vista restituire addirittura 126 mila euro.

Come effettuare il controllo

Per poter verificare che l'importo del nostro assegno pensionistico sia corretto abbiamo bisogno di consultare il modello Obis M. In pratica, si tratta della busta paga previdenziale. Tale modello deve essere richiesto all'ente previdenziale che eroga l'assegno, nella maggior parte dei casi l'Inps.

Ed è disponibile sia per le normali Pensioni che per gli assegni di invalidità civile. Per poterlo visionare è possibile accedere con le proprie credenziali, Codice Fiscale e PIN, al sito dell'ente previdenziale. Quindi se la nostra pensione è pagata dall'Inps, al sito di quest'ultima.

Quali sono i possibili errori da verificare

La casistica più frequente riguarda pensionati che non hanno ricevuto la quattordicesima mensilità o che non si sono visti riconoscere il giusto importo degli assegni familiari o di altre prestazioni sociali. Emolumenti che potrebbero aiutare concretamente molti che hanno grosse difficoltà ad arrivare alla fine del mese.

D'altra parte, la legge non obbliga l'Inps ad effettuare dei controlli di propria iniziativa. Questi, di solito, avvengono esclusivamente su segnalazione del diretto interessato.

C'è anche da dire che, in questa fase di riforma del sistema pensionistico, potrebbe verificarsi che alcuni pensionati, senza saperlo, si ritrovino beneficiari di provvidenze ulteriori dovute all'ampliamento della platea dei potenziali beneficiari. Di conseguenza, è il suggerimento del Sindacato, attivarsi opportunamente potrebbe riservare delle gradite sorprese. Solo in Toscana, la Cgil stima che siano oltre 200 mila i pensionati che avrebbero diritto ad un rimborso, su un totale di 800 mila trattamenti pensionistici.