Una vicenda che, ormai, si trascina da anni è quella dei ricorrenti pendenti del concorso a dirigente scolastico del 2011. Tali ricorrenti, ricordiamo, non hanno avuto parità trattamento nella legge 107/2015 cosiddetta Buona Scuola, (approvata dall'allora governo Renzi) rispetto ai ricorrenti pendenti dei concorsi a dirigente scolastico del 2004 e del 2006. Una situazione, quindi, uguale ma che la maggioranza di governo facente capo al Pd ha deciso di trattare in maniera diversa, ravvisando così una palese disparità di trattamento.

Imbarazzo PD: bocciati gli emendamenti proposti nella legge di Bilancio

I tentativi di sanare questo errore sono stati vari, ma tutti si sono rivelati vani, in quanto puntualmente ogni volta gli emendamenti presentati venivano bocciati dalla stessa maggioranza. Un controsenso che accompagna ormai questa vicenda. Sembrava appunto la volta buona, ennesimo emendamento a favore dei ricorrenti al concorso dirigente scolastico 2011, ed incredibilmente dalla maggioranza a guida PD arriva l'ennesima bocciatura. Tutto questo mentre il Consiglio di Stato ha rimesso gli atti sui ricorsi proposti da alcuni ricorrenti del 2011 all'attenzione della Corte Costituzionale, sollevando la questione di legittimità costituzionale per evidente disparità di trattamento.

Il PD, insieme alla propria maggioranza di governo e con il benestare del Miur, ha pensato bene, invece, di bandire il 24 novembre un nuovo concorso per la selezione di 2425 dirigenti scolastici, senza porsi il problema di azzerare prima il contenzioso pregresso tutt'ora in essere.

Nuovo concorso per i dirigenti scolastici: posti riservati ma non per i ricorrenti del concorso 2011

Lo stesso decreto istituito del nuovo bando di concorso, incautamente, prevede una riserva di posti per alcune categorie senza tener minimamente conto dei ricorrenti del 2011, alimentando così ulteriormente la disparità di trattamento nei riguardi di quest'ultima categoria, senza nemmeno una disposizione normativa che legittimi tale scelta discriminatoria.

Alla luce di queste scelte è facile prevedere che il nuovo bando di concorso verrà prontamente impugnato dinnanzi la giustizia amministrativa. Ancora una volta, quindi, potrebbe essere pregiudicato un iter procedurale che ha come conseguenza l'immediata impossibilità di assicurare i dirigenti scolastici per il prossimo 1° settembre 2018, creando non pochi problemi di governance alle scuole, poiché si dovrà nuovamente ricorrere alle reggenze che supereranno quota 2000 con ricadute negative sul sistema scolastico.