Non solo Quota 41 ed estensione dell'Ape Sociale. Nella nuova Legge di Stabilità che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2018 ci sarà la proroga dell'Ape volontario slittato ormai troppe volte per via dei ritardi accumulati nell'emanazione dei decreti attuativi.

Via libera alla proroga dell'Ape volontario

Come già tanti sanno, la misura garantirebbe ai lavoratori con almeno 63 anni di età e 20 anni di versamenti contributivi un anticipo dell'età pensionabile usufruendo di una sorta di prestito erogato dallo Stato con l'ausilio di banche e istituti di assicurazione da restituire attraverso dei micro prelievi nel momento in cui viene percepita la pensione piena.

L'Ape volontario, sarebbe dovuto partire dal primo maggio 2017 ma a causa della complessità dei dettagli riguardanti le convenzioni con le banche erogatrici del prestito ha causato notevoli ritardi che non hanno permesso l'approvazione del decreto attuativo.

Come riportato da "Pensioni Oggi", la nuova manovra finanziaria già approvata dai due rami del Parlamento, dovrebbe inserire una proroga della sperimentazione sino al 31 dicembre 2019. Una misura che abbraccerebbe anche i lavoratori nati nel 1956 a condizione che non si trovano a più di tre anni e sette mesi dal raggiungimento dell'età per il pensionamento di vecchiaia. Intanto, a gennaio, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale dovrebbe pubblicare le prime istruzione per usufruire del prestito e per calcolare l'entità del prestito.

Novità anche per Ape Sociale e Quota 41

Le novità introdotte dalla nuova Legge di Stabilità riguarderanno anche il famigerato Ape Sociale e il meccanismo di Quota 41 che, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, dovrebbero essere estese ad una platea più ampia. Difatti, la Legge di Bilancio, dovrebbe ampliare le maglie degli undici profili gravosi individuati dalla precedente finanziaria: verranno aggiunti i pescatori, i marittimi, i siderurgici e gli appartenenti al settore agricolo.

Quanto all'Ape Sociale, invece, le lavoratrici potrebbero avere uno sconto contributivo pari a sei mesi per ogni figlio fino ad un massimo di due anni. Mentre sembrerebbe ormai assodato che il Governo Gentiloni sarebbe intervenuto anche sullo stop all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita per il biennio 2019-2020 che, avrebbe penalizzato gran parte dei lavoratori visto che avrebbe dovuto fare i conti con l'aumento dei requisiti pensionistici di ulteriori cinque mesi.