Si continua a parlare incessantemente di riforma Pensioni 2017, argomento diventato oramai di attualità e che si porta dietro sempre numerose discussioni. Dopo avervi parlato, però, di quelli che secondo Cesare Damiano sono i tre principali correttivi da attuare sul sistema previdenziale, c'è una piccola buona notizia per coloro i quali sono già in pensione, perché, secondo quanto riportato dal famoso portale specializzato sull'argomento PensioniOggi.it, dal 2018 gli interessati avranno un aumento dei propri assegni pensionisitici.

Riforma pensioni: l'incremento degli assegni a partire dal 2018

Dal prossimo anno, quindi, assegni previdenziali più ricchi per chi è già in pensione. Grazie al decreto diffuso dal ministero dell'Economia e delle Finanze, infatti, è possibile prevedere circa 200-300 euro all'anno in più rispetto al passato per ciascun pensionato. Come ogni anno, all'interno del decreto è stata fissata l'inflazione da applicare dal primo di gennaio rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda la rivalutazione per l'anno che sta per terminare è stato fissato un valore uguale a zero ed è stato portato all'1,1% il tasso previsionale di inflazione nel 2018.

Come già preannunciato, quindi, dopo avervi parlato dei requisiti necessari per andare in pensione nel 2018, a partire dal gennaio 2018 ci saranno circa 200-300 euro lordi all'anno per tutte le classi di assegni che vanno dai 1500 euro ai 4500 euro, sempre al lordo mensile.

Sono previste cifre ancora superiori, ma soltanto per gli assegni che superano il limite massimo della soglia precedente di 4500 euro. Per quanto riguarda le pensioni minime si arriverà a 507 euro, mentre per gli assegni sociali si toccheranno i 453 euro mensili.

Riforma pensioni: ci sarà un conguaglio negativo

C'è da dire però che durante l'anno l'Inps si occuperà di recuperare il conguaglio che è stato spostato al 2018 col decreto milleproroghe e quindi c'è attesa per avere comunicazioni ufficiali da parte dell'ente sulle modalità di recupero di tale conguaglio negativo.

Le ipotesi più concrete sono il prelievo in un'unica rata oppure una divisione in quattro rate. Arrivati a questo punto non ci resta che aspettare per capire come si risolverà la questione.

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