In piazza contro la riforma Pensioni targata Fornero e contro i mancati interventi attesi da parte del Governo Gentiloni. E' tutto pronto per la manifestazione nazionale del sindacato rosso che si terrà domani in diverse città d'Italia per protestare contro l'esecutivo dopo il risultato del tavolo di confronto sulla fase due della riforma pensioni, risultato ritenuto insufficiente dalla Cgil guidata da Susanna Camusso, diversamente dalla Cisl di Annamaria Furlan e dalla Uil di Carmelo Barbagallo che invece si ritengono soddisfatti delle novità in arrivo in materia previdenziale con la legge di Bilancio 2018 che ha ottenuto ieri la fiducia dall'aula del Senato della Repubblica e adesso pronta per passare al vaglio della Camera dei Deputati.

''Pensioni, i conti non tornano!'', lo slogan della manifestazione della Cgil

"Pensioni, i conti non tornano!" è lo slogan della mobilitazione di domani. Complessivamente sono cinque le iniziative promossa dalla Cgil in cinque città italiane. Una manifestazione è in programma in Sicilia, a Palermo, il corteo dei manifestanti si muoverà da piazza Croci a piazza Verdi. Un'altra iniziativa è prevista in Puglia, a Bari: qui il corteo partirà da piazza Massari e si concluderà in piazza Prefettura. Si scenderà in piazza anche in Sardegna, a Cagliari il corteo si muoverà da viale Regina Elena fino a raggiungere piazza Garibaldi. Manifestazione pure in Piemonte, a Torino, dove il corteo dei manifestanti partirà da Porta Susa per concludersi in piazza San Carlo.

Nel Lazio, a Roma, il corteo partirà da piazza della Repubblica e si concluderà a piazza del Popolo.

Il sindacato rosso scende in piazza a Roma, Palermo, Torino, Cagliari e Bari

Sarà il leader del sindacato rosso, con un suo intervento, a concludere tutte le iniziative di domani. Susanna Camusso, infatti, secondo il programma diffuso dalla Cgil, salirà sul palco a Roma intorno alle ore 12.30, l'intervento sarà in video-collegamento con Palermo, Bari, Cagliari e Torino.

Stop all'aumento dell'età pensionabile che salirà a 67 anni dal 2019 come prevede l'automatismo della legge Fornero; il superamento delle disparità di trattamento previdenziale tra donne e uomini; misure per assicurare ai giovani un futuro pensionistico; il riconoscimento del lavoro di cura familiare a fini previdenziali; più flessibilità in uscita dal lavoro e nuove forme di pensione anticipata; la rivalutazione delle pensioni in essere; misure finalizzare ad agevolare l'accesso alla previdenza complementare. Queste le richieste della Cgil sul fronte della fase due della riforma pensioni. Insieme al sindacato rosso scenderanno in piazza i partiti di sinistra alternativi al Pd di Matteo Renzi.