E' stata approvata in via definitiva la legge di Bilancio 2018 che prevede, tra l'altro, novità sulla riforma Pensioni, il rinnovo del contratto per gli impiegati della Pubblica amministrazione, sul lavoro per i giovani, sul contrasto alla povertà, sulla stabilizzazione dei precari. Dopo l'ok della Camera dei Deputati presieduta da Laura Boldrini è arrivato ieri il secondo via libera per l'approvazione definitiva da parte del Senato della Repubblica presieduto da Pietro Grasso.

Pensioni, le novità nella manovra

Sono stati 140 i voti favorevoli nell'aula di Palazzo Madama e 97 i voti contrari alla manovra economica e finanziaria per il 2018 uscita profondamente modificata dal Parlamento rispetto al testo originario varato dal Consiglio de Ministri presieduto dal premier Paolo Gentiloni.

Diverse le novità introdotte sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, per esempio, in materia di riforma pensioni. Un testo che è "entrato snello - ha commentato il premier Gntiloni riferendosi alle modifiche effettuate - in Consiglio dei ministri e uscito obeso dal Parlamento".

Ape social e precoc, misura estesa

Tra le novità in arrivo sulle pensioni con la manovra economica varata ieri in via definitiva dal Senato c'è l'ampliamento dell'Anticipo pensionistico sociale a carico dello Stato. La misura viene di fatto estesa anche ai lavoratori che svolgono uno dei quindici lavori considerati gravosi. Il provvedimento riguarda anche i lavoratori precoci impegnati negli stessi lavori usuranti. Deluse le aspettative di chi sperava che la Quota 41, durante l'iter parlamentare della legge di Bilancio, fosse estesa a tutti i lavoratori precoci e non solo a una parte.

Pensione anticipata per le mamme

Nel passaggio della manovra in Parlamento è arrivata anche una misura previdenziale per favorire l'uscita anticipata dal lavoro alle donne con figli. Le lavoratrici mamme avranno la possibilità di andare in pensione anticipata uno o due anni prima, a seconda dei casi. La norma, in particolare, prevede l'anticipo di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di due anni di anticipo.

No quota 67 per 14.600 lavoratori

Viene bloccato l'innalzamento dell'età pensionabile in automatico, il cui scatto è previsto nel 2019 quando si potrà andare in pensione a 67 anni come prevede la legge Fornero, per i lavoratori impegnati in quindici categorie diverse di lavori gravosi. Lo stop a quota 67 riguarda, in particolare 14.600 lavoratori.

Niente proroga di Opzione donna

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda la proroga al 2018 o la stabilizzazione del regime sperimentale di Opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici. Il Governo Gentiloni non ha dato ascolto né ai gruppi parlamentari che avevano presentato diversi emendamenti in tal senso, né alle richieste del Movimento Opzione Donna che per più di due settimana, in vista del varo definitivo della legge di Bilancio 2018, ha promosso uno sciopero della fame a staffetta al quale hanno aderito molte lavoratrici da diverse parti d'Italia.