Il rinnovo del contratto di lavoro per i dipendenti pubblici, che la ministra per la PA Marianna Madia vorrebbe firmare entro Natale, apporterà delle novità che riguardano gli aumenti degli stipendi, bloccati da anni, ma soprattutto conterrà provvedimenti per chi si assenterà senza giustificazione, per più di due volte, a ridosso dei fine settimana o in prossimità dei giorni festivi. L'esecutivo ha voluto puntare il dito sui cosiddetti 'furbetti del week end', per mettere fine all'assenteismo ingiustificato. Le sanzione che verranno applicate variano da una sospensione dal lavoro per un certo lasso di tempo -fino a sei mesi- senza retribuzione, al licenziamento previo preavviso per i recidivi.

Sospensione dal lavoro anche per assenze collettive nei periodi dove il servizio ha bisogno di garantire continuità. Un'altra novità riguarda le molestie di carattere sessuale nell'ambito lavorativo. Se non sono gravi, possono essere sancite con la sospensione dal servizio fino a sei mesi, ma se è recidivo nel biennio scatta il licenziamento; nel caso di molestie sessuali di grave entità è previsto il licenziamento. Vietato anche accettare, da parte del personale pubblico e docente, regali al di sopra del valore di 150 euro pena, sempre, licenziamento.

Rinnovo contratto scuola

Per quanto riguarda il mondo della Scuola c'è mobilitazione. Le richieste, da parte delle associazioni sindacali di categoria, sono quelle di investire delle risorse aggiuntive nel comparto e di aumentare la cifra di 85 euro lorde mensili di aumento, previste per il 2018, in quanto ritenuta irrisoria.

I sindacati, infatti, hanno in programma un incontro, il prossimo 14 dicembre, a Montecitorio per discutere sulle richieste in proposito. FLC Cgil, Uil scuola, Cisl scuola e Snals Confsal chiedono, come si evince nella Legge di Bilancio, che vengano investite delle somme per il comparto Scuola potenziando le scuole dell'infanzia ed aumentando l'organico del personale Ata.

Inoltre va abolito il divieto di sostituire il personale Ata che risulta indispensabile per il buon funzionamento del servizio scolastico.

Mancanza di risorse

Il problema principale resta sempre quello della mancanza di risorse da parte del Governo, affinché queste richieste vadano in porto. Sembrerebbe, infatti, che lo Stato abbia già investito tutte le somme a disposizione e che, malgrado le buone intenzioni e gli sforzi, non possa fare di più.

Tornando all'aumento degli stipendi del personale insegnante, che si aggira sugli 85 euro lorde a partire dal prossimo anno- cioè dal 2018-, i sindacati del comparto Scuola chiedono che ai docenti vengano corrisposti anche gli arretrati per il mancato rinnovo del contratto, almeno a partire dal 2016, che consiste in una cifra di circa 450/500 euro, una tantum.