L'esercito dei precari della Scuola crescerà di altre 50 mila unità. E' il risultato di una recente sentenza del Consiglio di Stato che, dopo una lunga battaglia legale durata ben tre anni ha emesso il suo parere, negativo, sul valore del Diploma Magistrale come titolo idoneo all'assunzione del personale scolastico e, quindi, dei 50 mila maestri e maestre che lo hanno conseguito nel lontano 2001 e che, grazie ad esso, insegnano nelle nostre scuole ma senza alcuna garanzia di stabilizzazione presente o futura. Ma vediamo più nel dettaglio cosa prevede la sentenza del Consiglio di Stato.

La decisione del Consiglio di Stato

Con la recente sentenza, il Consiglio di Stato ha stabilito che i titolari di Diploma Magistrale conseguito nell'anno accademico 2001/2002 non hanno titolo per accedere alle Graduatorie ad Esaurimento predisposte dal ministero dell'Istruzione. Ciò significa anche che coloro che nel frattempo sono stati inseriti nelle stesse dovranno esserne espulsi.

La sentenza appena emessa dal Consiglio in seduta plenaria sconfessa e ribalta una precedente decisione dello stesso organo giudicante che solo tre anni fa nel 2014 aveva accolto le istanze degli oltre 50 mila insegnanti della scuola primaria ricorrenti. Infatti, fino al 2000 il Diploma Magistrale era riconosciuto come titolo pienamente valido ed abilitativo all'insegnamento.

Orientamento modificato proprio a partire dal 2001. La sentenza del 2014 aveva, quindi, consentito a molti insegnanti di accedere alle graduatorie di seconda fascia con l'obiettivo dichiarato di entrare quanto prima nelle graduatorie Gae, quelle che permettono l'assunzione a tempo indeterminato.

Per i giudici del Consiglio di Stato i ricorsi sono stati presentati troppo tardivamente.

Avrebbero dovuto essere effettuati al massimo entro il 2007. Ma, come ha fatto notare qualcuno, a quella data mancavano le informazioni circa la natura abilitante del Diploma Magistrale.

Le conseguenze della decisione

In effetti, si tratta di una vera e propria doccia fredda per molti insegnanti di scuola primaria che, dopo anni di precariato selvaggio, speravano di poter raggiungere finalmente l'agognata assunzione a tempo indeterminato.

Ora, purtroppo, dovranno rassegnarsi a una vita di supplenze fino al raggiungimento dei requisiti per andare in pensione. Inoltre, chi era inserito nelle graduatorie ad esaurimento, come detto, verrà molto probabilmente espulso. Non solo, ma c'è il rischio concreto che chi è stato assunto venga ora, inopinatamente, licenziato. Oltre al danno la beffa.