I docenti di ruolo potranno partecipare al concorso nella scuola del 2018 e ai prossimi concorsi di reclutamento degli insegnanti. Lo ha stabilito ieri la Corte Costituzionale sottolineando, pertanto, che i docenti non solo potranno partecipare al prossimo concorso il cui bando è atteso per i primi mesi del nuovo anno, ma anche alle successive selezioni concorsuali. Viene bocciata, almeno parzialmente, la riforma della Buona scuola di Renzi. La sentenza di ieri della Corte Costituzionale ha affermato l'illegittimità della norma contenuta nella legge 107 del 2015 nella parte in cui risultino esclusi i docenti assunti con contratto a tempo indeterminato dai concorsi pubblici per la scuola.

Ultime concorso docenti 2018: novità oggi, ammessi anche gli insegnanti di ruolo

La sentenza della Consulta rappresenta una notevole novità per quei docenti che, pur assunti di ruolo nelle scuole, vogliano partecipare ai concorsi per insegnanti al fine di migliorare, professionalmente, la propria posizione. La pronuncia della Corte Costituzionale sarà subito esecutiva e, pertanto, verrà applicata anche al bando in uscita ad inizo 2018 per il concorso nella scuola. La questione di legittimità era stata avanzata al Tribunale amministrativo regionale del Lazio da due insegnanti di ruolo che erano stati esclusi dalla partecipazione al concorso 2016 in quanto già assunti nella scuola con contratto a tempo indeterminato.

È la legge 107 del 2015 di riforma della Buona scuola, spiega Il Messaggero di oggi, 7 dicembre 2017, a prevedere tale eslcusione sulla base della durata del contratto (a tempo indeterminato o a termine) e della natura datoriale (ovvero scuola pubblica o scuole paritarie). Secondo la Corte costituzionale entrambi i criteri non appaiono funzionali per individuare la platea degli aspiranti docenti ammessi alle procedure dei concorsi nella scuola.

Concorso insegnanti nella scuola, le ultime novità sui docenti precari

In più, l'esclusione dei docenti di ruolo dai concorsi nella scuola secondo la legge 107 del 2015 appare in contrasto con i criteri meritocratici delle selezioni pubbliche volte, al contrario, ad individuare e selezionare i migliori profili professionali.

Infine, a rafforzare la sentenza della Consulta sull'ammissione dei docenti di ruolo ai concorsi nella scuola c'è la considerazione che tale esclusione non può essere ragione di assorbimento dei docenti precari. Infatti, non sono equiparabili le posizioni degli insegnanti precari che, tramite il concorso, aspirino ad ottenere un posto a tempo indeterminato nella scuola con quelle dei docenti già di ruolo che, a loro volta, partecipino al concorso per migliorare la propria situazione professionale. Il primo obiettivo, ovvero quello dell'assorbimento dei docenti precari, fu perseguito già tramite il PIano straordinario delle assunzioni previsto proprio dalla riforma della Buona scuola, con esclusione dei docenti che erano già assunti con contratto a tempo indeterminato.