Esiste un istituto molto importante ma statisticamente poco utilizzato che è la ricostituzione di pensione. L’Inps ha sul sito ufficiale il modello utilizzabile per questa opzione concessa a tutti i pensionati. La ricostituzione di pensione altro non è che la possibilità offerta ai pensionati di farsi ricalcolare la propria pensione perché evidentemente non corrispondente a quanto il pensionato deve percepire. Nessuna truffa e nessun errore da parte dell’Inps per quanto concerne le Pensioni erogate con importi più bassi di quelli spettanti. Infatti molti assegni previdenziali dell’Istituto vengono erogati, dal punto di vista degli importi, in base a particolari e soggettive situazioni in capo a ciascun pensionato.

Su una pensione e sull’importo possono influire le condizioni reddituali del pensionato, i contributi versati in diverse casse previdenziali e non utilizzati oppure contributi versati successivamente alla decorrenza della propria prestazione. Tutte cose suscettibili di variazioni annuali, qualcuna di esse da indicare nel modello Red che il pensionato deve obbligatoriamente presentare annualmente all’Inps se non è obbligato a presentare dichiarazioni dei redditi. Altre voci che influiscono sull’ammontare della pensione percepita invece rientrano nel perimetro di applicazione della ricostituzione, sia d’ufficio che su richiesta.

Diritti inespressi e ricalcolo

Una campagna ormai celebre della SPI-CGIL ha riportato all’attenzione di tutti gli interessati il problema delle pensioni erogate con importi sbagliati a discapito dei beneficiari.

Un problema che il sindacato spinge a risolvere facendosi ricalcolare la pensione controllando il modello Obis/M dell’Inps, cioè la busta paga della pensione che ogni anno l’Inps appronta ma che non spedisce più al pensionato. Dai controlli della CGIL è spuntato fuori che ogni 4 pensioni erogate dall’Inps, una è sbagliata a sfavore del pensionato.

Il ricalcolo che va fatto in ricostituzione, a Lucca e provincia ha fatto recuperare molti soldi a diversi pensionati e per qualcuno di essi la pensione mensile è stata aumentata di oltre 300 euro con arretrati da 20mila euro. Infatti se la pensione presenta importi errati reiterati negli anni addietro, fino al tetto massimo di 5 anni è possibile richiedere gli arretrati.

Uno dei problemi rilevati è quello dei cosiddetti diritti inespressi, delle maggiorazioni sociali, delle integrazioni al minimo, delle quattordicesime e degli assegni familiari. Tutte prestazioni aggiuntive che è il pensionato che deve richiedere all’Inps e che sono suscettibili di variazioni annuali. Basti pensare a pensionati che hanno piccole e saltuarie attività di lavoro autonomo o occasionale e che determinano redditi annuali che vanno ad incidere sull’erogazione delle maggiorazioni o del trattamento minimo. Oppure la storia dei figli a carico le cui soglie reddituali massime per esempio, sono variate quest’anno passando da 2.800 euro circa a 4.000. Continuando a non considerare a carico un figlio con rediti da 3.000 euro annui per esempio, nel 2018 significa perdere gli assegni familiari spettanti perché la manovra di Bilancio ha alzato la soglia a 4.000.

Cosa è la ricostituzione e come si fa

Innumerevoli problematiche per quanto riguarda gli assegni previdenziali in relazione ai loro importi deriva dai contributi versati. Il sistema che si regge sul calcolo contributivo degli assegni prevede prestazioni di importo calcolato in base ai versamenti contributivi di ciascun pensionato Evidente che più contributi si versano e più alta è la pensione. Molti pensionati nel momento di andare in pensione non utilizzarono tutti i contributi a loro nome versati all’Inps. In primo luogo perché andava fatta una ricongiunzione a spese del pensionato e che magari non poteva sopportare. Oppure perché si tratta di contributi versati dopo essere andati in pensione.

Ricostituire la pensione utilizzando lo strumento Inps può dare diritto a farsi riconteggiare la pensione proprio in base ai maggiori contributi versati. In pratica i casi in cui sarebbe utile farsi ricalcolare la pensione sono l’accredito di contribuzione non valutata in prima liquidazione, contributi provenienti da nuovo cumulo, situazioni reddituali o di composizione del nucleo familiare variati ed anche l’aggravamento di uno stato di invalidità e conseguente aumento della percentuale di disabilità.