Isopensione e Anticipo Pensionistico sono due diverse possibilità per andare in pensione prima, "prima" inteso rispetto all'età per la pensione di vecchiaia o agli anni di contributi necessari per la pensione anticipata. Si tratta però di cose fondamentalmente differenti: l'isopensione è infatti accessibile solo ai lavoratori / alle lavoratrici di aziende con più di 15 dipendenti che, in condizioni di esubero di personale, abbiano stipulato appositi accordi coi sindacati, l'Anticipo Pensionistico è invece accessibile ai lavoratori / alle lavoratrici di ogni azienda e anche agli autonomi, previo il rispetto di specifici requisiti.

In entrambi i casi la Legge di Stabilità 2018 ha introdotto delle novità, che illustriamo in questo articolo.

In pensione prima con l'isopensione: come funziona, novità 2018

L'isopensione è stata introdotta con la Riforma Fornero del 2012: si tratta di un prepensionamento che può essere proposto ai lavoratori più vicini alla pensione, sia come età per la pensione di vecchiaia che come raggiungimento dei contributi necessari per la pensione anticipata, dalle aziende con più di 15 dipendenti e che, essendo in una situazione di eccesso o esubero di personale, abbiano avviato un piano di ristrutturazione che preveda anche la riduzione del numero di lavoratori.

Occorre che si stato raggiunto un accordo coi sindacati maggiormente rappresentativi nel proprio organico e che tale accordo sia stato ratificato anche dall'INPS.

Se sussiste tale situazione, può essere proposto appunto il prepensionamento ai dipendenti prossimi alla pensione; la Legge di Stabilità 2018 ha portato gli anni di anticipo massimo da 4 a 7 per il triennio 2018-2020.

L'assegno è pagato dall'azienda stessa fino a che il lavoratore / la lavoratrice non raggiunge l'età pensionabile o i contributi per la pensione anticipata (ovviamente l'azienda paga anche i contributi figurativi), momento dal quale la pensione sarà normalmente pagata dall'INPS.

Anticipo Pensionistico: requisiti, chi può accedervi, novità 2018

Introdotto nel 2017, l'Anticipo Pensionistico è attualmente disponibile solo nella versione APE Social, mentre l'APE Volontaria sarà disponibile entro i primi mesi di quest'anno. Possono fare richiesta i dipendenti pubblici e del settore privato e gli autonomi iscritti alla gestione separata.

In entrambe le versioni può essere richiesto fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi prima dell'età per la pensione di vecchiaia e solo nel caso che la futura pensione sia almeno di un importo di 1,4 volte il trattamento minimo INPS. Ma se per l'APE Volontaria sono questi i soli requisiti richiesti oltre gli anni di contributi minimi sotto indicati, per l'APE Social occorre far parte di una delle seguenti categorie:

  • lavoratori occupati per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 in mansioni gravose (novità 2018: passano da 11 a 15) o in lavori usuranti o notturni
  • disoccupati, anche in seguito a scadenza di contratto a termine (novità 2018)
  • lavoratori invalidi almeno al 74%
  • caregivers

Per l'APE Volontaria si richiedono almeno 20 anni di contributi, per l'APE Social almeno 30 anni che salgono a 36 per gli occupati in lavori gravosi, usuranti, notturni. Altra novità 2018 per l'APE è lo sconto di 6 mesi di contributi per ogni figlio, massimo 24 mesi.