Cresce l'interesse per RITA, ovvero la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata che con la nuova legge di bilancio 2018 diventa più accessibile, slegandosi dalla certificazione dei requisiti di accesso per l'APE volontaria. Il nuovo meccanismo di prepensionamento a costo zero per il lavoratore e per lo Stato può essere visto in molte occasioni come l'anello di congiunzione prima mancante tra un mercato del lavoro che offre pochissima flessibilità in età avanzata ed un sistema di welfare pubblico che risulta estremamente rigido per via dei vincoli di bilancio pubblico.

La nuova Manovra punta a rendere più accessibile questa "terza via", principalmente andando ad eliminare il vincolo di accesso a 63 anni che in precedenza limitava la portata della misura. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate 2018: ecco come funziona la flessibilità dei fondi pensione

Partiamo con il delineare in favore dei lettori il quadro dei requisiti di accesso alla misura. Nel corso del 2018 l'opzione sarà disponibile per i lavoratori che risultano inoccupati a meno di cinque anni dalla pensione di vecchiaia, purché abbiano accumulato almeno 20 anni di versamenti presso l'Inps o una gestione sostitutiva della pensione pubblica.

Allo stesso tempo, potranno sfruttare l'agevolazione anche i lavoratori che distano fino a 10 anni dalla pensione di vecchiaia (abbassando l'asticella di ingresso ai 57-58 anni), purché risultino inoccupati da più di due anni (permanendo il vincolo contributivo). La principale differenza rispetto all'ape è appunto l'abbattimento del limite anagrafico d'ingresso, che in precedenza consentiva la fruizione della misura solo ai lavoratori a cui mancavano non più di 3 anni e 7 mesi dalla data ordinaria di quiescenza.

Salta subito all'occhio come la possibilità di accesso si sia ampliata per un lasso di tempo superiore ai 6 anni. Uno scenario che potrebbe andare in favore di coloro che perdono il lavoro dopo i 55 anni e che faticano a trovare un nuovo impiego in grado di accompagnarli fino alla pensione.

Prepensionamenti privati: ecco come funziona la nuova RITA

Visti i criteri di accesso alla pensione anticipata dei fondi integrativi, vediamo ora come dovrebbe funzionare questo nuovo strumento. La RITA è una rendita integrativa temporanea anticipata, pertanto il lavoratore potrà decidere di percepire una parte o tutto il montante previdenziale sotto forma di rendita, fino alla data di maturazione della pensione di vecchiaia. Per fare un esempio pratico, al lavoratore che sceglierà di ottenere il mensile con cinque anni di anticipo verrà corrisposto il capitale accumulato in 60 rate. Con il vantaggio di poter beneficiare fin da subito di un'importante agevolazione fiscale. Al richiedente spetterà infatti il diritto di avvalersi della migliore imposta sostitutiva possibile (dal 15% al 9% in base agli anni di permanenza nel fondo), oppure di portare i redditi nella dichiarazione fiscale (beneficiando dei relativi vantaggi di legge).

Si tratta di vantaggi che di fatto "liberano" una porzione di capitale altrimenti trattenuto dalla fiscalità.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.