Finalmente sta per partire l'Ape volontaria, ossia l'anticipo della pensione fino a tre anni e sette mesi, sostenuto da un prestito bancario, da restituire in rate ventennali dalla pensione definitiva. Da quanto emerge a febbraio verrà fissato il TAEG e l'Inps attiverà il portale su cui verranno fatte le richieste. Per i primi pagamenti ci vorranno altri sei mesi circa. Si tratta infatti di una delle misure più attese dai lavoratori che si trovano alla soglia della pensione. Sarebbe già dovuta partire in questi giorni ma purtroppo i tempi si sono allungati.

Vediamo allora tutte le novità e le tempistiche che sono emerse al riguardo.

Ape volontaria in partenza: ecco le novità

L'aspetto che maggiormente era in sospeso è proprio il prestito ma sembra che adesso si è giunti ad una conclusione. In particolare il finanziamento avrà un tasso tra il 3.2 e il 3.3% tenendo conto dello sconto fiscale previsto dalla legge. Ma cosa manca ancora? Innanzitutto vi è l'assenza del TAEG che verrà fissato nei primi giorni di febbario. Entro la fine di gennaio l'Inps dovrebbe predisporre la circolare con le istruzioni per richiedere le certificazioni. Solo successivamente si potrà fare la domanda vera e propria. Bisognerà dunque attendere che l'Istituto Previdenziale metta a punto il portale.

Poi scatteranno i tempi tecnici della normativa. L'inizio della procedura con le comunicazioni da fare all'Inps per avere il certificato prenderanno tra trenta e sessanta giorni. Ottenuto il certificato ci si potrà recare presso una banca che aderisce al trattamento. La Banca ha l'obbligo di rispondere entro quindici o venti giorni.

L'importo erogato partirà dal momento della domanda ma la pensione arriverà presumibilmente a inizio estate. Ci vorranno dunque almeno 6 mesi ancora per vedere i primi soldi.

Riepiloghiamo i requisiti necessari per l'Ape volontaria. Innanzitutto sarà necessario avere venti anni di contributi regolarmente versati, bisognerà avere almeno 63 anni di età, pensione che al netto della rata di ammortamento corrispondente all'APE richiesta, pari o superiore, al momento dell'accesso alla prestazione, a 1,4 volte il trattamento minimo previsto nell'assicurazione generale obbligatoria.

Vi ricordiamo dunque che l'ape volontaria è pagata interamente dal lavoratore a differenza dell'Ape social che invece è a carico dello Stato. Essa non è comulabile con altri trattamenti previdenziali. Si tratta in ogni caso di un'occasione per diversi cittadini che potranno usufruire così della misura pensionistica.

Ulteriori dettagli sull'argomento emergeranno senza dubbio nei prossimi giorni. Per saperne di più vi invitiamo a cliccare sul tasto Segui accanto al nome dell'autore dell'articolo sulla sua pagina profilo.