C'è chi dice che costerebbe oltre 80 miliardi di euro e che dunque la riforma Pensioni targata Fornero non si può abolire, come propongono con più forza il candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio e il centrodestra, in particolare il leader della Lega Matteo Salvini che è riuscito comunque a fare inserire il punto nel programma delle coalizione per le elezioni politiche 2018. Contrario all'abolizione il Partito democratico di Matteo Renzi. Sulla questione previdenziale e in particolare sulla legge Fornero è intervenuta ieri Annamaria Furlan, leader della Cisl, il sindaco che insieme alla Uil di Carmelo Barbagallo - diversamente dalla Cgil di Susanna Camusso - ha sottoscritto l'intesa con il Governo Gentiloni sulla cosiddetta fase due della riforma pensioni.

Pensioni, per la Furlan modificare la legge Fornero costa tanto

"In questa campagna elettorale - ha dichiarato ieri Annamaria Furlan - sulle pensioni sentiamo tante proposte anche molto costose, come cambiare la Fornero che - ha sottolineato - costerebbe oltre 80 miliardi di euro". Per la Cisl appare davvero difficile abrogare la legge Fornero, per questo continua a puntare su altre modifiche al sistema pensionistico, in una visione più concreta delle cose. "Noi - ha detto la Furlan parlando con i cronisti ieri in un incontro del sindacato a Milano - vogliamo proseguire e migliorare la strada intrapresa finora". Riferendosi alla fase due della riforma pensioni e all'intesa raggiunta con l'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni, il segretario generale della Cisl parla di un "accordo importante".

Il leader della Cisl punta a nuove modifiche al sistema previdenziale

La Furlan si riferisce in particolare ai nuovi elementi di flessibilità in uscita con nuove forme di pensione anticipata, come l'Ape sociale, la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci, l'Anticipo pensionistico volontario. Un accordo quello raggiunto da Cisl e Uil con il governo che "ha creato la possibilità per 15 categorie - ha specificato Annamaria Furlan - di uscire senza oneri per il lavoratore oltre i 63 anni".

Poi ha ricordato anche i risultati ottenuti con la fase uno della riforma pensioni del Governo Renzi. Come il cumulo gratuito dei contributi previdenziali, l'estensione e il potenziamento della quattordicesima, "ma ci sono altre cose altrettanto importanti da gestire - ha sottolineato infine il leader della Cisl - e siamo al lavoro per farlo".