Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 3 gennaio 2017 vedono arrivare i pagamenti dell'Inps per le mensilità di gennaio. Nel frattempo il nuovo anno apre il percorso di equiparazione sull'età di quiescenza tra uomini e donne. Dal CODS si torna ad approfondire il significato dei lavori di cura, mentre vengono ribaditi i termini per la percezione del TFS tramite la pensione anticipata con l'opzione donna. Infine, ricordiamo che l'adeguamento all'aspettativa di vita andrà ad influenzare anche i requisiti utili per la percezione dell'assegno sociale.

Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Verso l'equiparazione dell'età di quiescenza tra uomini e donne

Nel 2018 prende forma l'allineamento dei criteri di uscita dal lavoro tra uomini e donne, che in virtù degli ultimi aggiornamenti arriva a toccare i 66 anni e 7 mesi, per crescere a 67 anni durante il prossimo anno. Per le donne che lavorano nel privato sarà necessario accumulare un anno in più di contribuzione, visto che fino allo scorso anno potevano raggiungere la pensione a 65 anni e 7 mesi. Le lavoratrici autonome si vedranno invece applicare un aggravio di sei mensilità, stante che nel 2017 ottenevano la quiescenza a 66 anni di età ed un mese di lavoro.

Pagamenti INPS: la rata di gennaio in pagamento oggi

Con la legge di bilancio 2018 il pagamento delle pensioni è stato confermato al primo giorno bancabile. Bisognerà quindi considerare i giorni festivi qualora cadano all'inizio della mensilità. Da notare che per gli uffici postali il sabato è considerato come un giorno lavorativo, pertanto utile per il ricevimento del mensile.

Per il mese di gennaio la data coincide con la giornata di oggi sia per quanto concerne gli accrediti sui conti correnti bancari che su quelli postali.

Dal CODS si torna sul lavoro di cura

La fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato ha ribadito all'interno del proprio gruppo il concetto del lavoro di cura, ricordando l'importanza di riconoscere il ruolo che "le donne ricoprono nell’ambito della nostra società, sostituendosi alle molte carenze del sistema.

E quando dico riconosciuto intendo tangibilmente: utilizzando le strade che possano, ad esempio, aiutare ad anticipare la quiescenza tramite l’abbassamento dei requisiti di accesso alle varie misure (disponibili o da “inventare”) sia in termini di età anagrafica sia in anni di contribuzione". Tutto ciò, pur restando consapevoli che "la Monti-Fornero che ci ha pesantemente penalizzato senza alcuna gradualità, nonostante i proclami ad effetto, non potrà essere cancellata di sana pianta (salvo sborsare qualcosa come 140miliardi di euro) ma, piuttosto, si potrà continuare l'azione di "diminuzione del danno" avviata da un paio d'anni".

Le uscite anticipate con opzione donna e lo slittamento del TFS

Sempre dal CODS si conferma la notizia del posticipo del trattamento di fine servizio per coloro che hanno ottenuto il pensionamento anticipato tramite opzione donna dopo il 2013. Secondo quanto riportato in un recente messaggio Inps (il n. 4999 del 2017), le nuove direttive previste a partire dal 2014 prevedono infatti che il TFS venga pagato solo dopo due anni dalle dimissioni, nonché suddiviso in tre diverse rate. La prima rata prevederà l'erogazione del trattamento fino a 50mila euro, mentre la rata successiva provvederà alla parte eccedente fino a 100mila euro, purché sia passato un anno dal pagamento iniziale. Infine, dopo altri 12 mesi verrà saldata l'eventuale eccedenza.

Nel 2018 cambiano anche i requisiti di accesso all'assegno sociale per via dell'AdV

Con l'arrivo del nuovo anno sono cambiati anche i requisiti utili per poter accedere all'assegno sociale a causa dell'adeguamento all'aspettativa di vita. Nella pratica, l'innalzamento dei criteri di accesso al beneficio vedono incrementare il requisito anagrafico a 66 anni e 7 mesi di età. L'assegno sociale potrà però essere percepito con i vecchi requisiti (65 anni e 7 mesi) per chi avrà maturato il diritto prima dello scadere del 2017, anche se la domanda viene inoltrata successivamente. A partire dal prossimo anno vi sarà invece un ulteriore aumento che porterà l'età minima per poter beneficiare del requisito di welfare al 2019.

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