I sindacati non ci stanno al rinnovo del contratto della Scuola dei docenti e del personale Ata alle condizioni venute fuori dalla bozza presentata dall'Aran la scorsa settimana. Il nodo maggiore è la richiesta di più ore di lavoro a scuola per gli insegnanti in cambio degli aumenti degli stipendi. Che, in realtà, si traducono in poche decine di euro dopo un'attesa per il rinnovo dei contratti statali che si sta trascinando da nove anni. In questi termini, il rinnovo del contratto della scuola rimane in alto mare. Con la previsione che non si arriverà alla firma del nuovo contratto prima delle elezioni politiche di marzo prossimo.

Ultime contratti statali 2018: novità oggi, a scuola più ore di lavoro per i docenti?

E' novità di oggi che i sindacati non firmeranno il rinnovo del contratto scuola se dovessero essere previste delle ore di lavoro aggiuntive per i docenti in cambio degli aumenti di stipendio. Le ore in più, secondo quanto scritto nella bozza del contratto proposto dall'Aran ai sindacati qualche giorno fa, servirebbero al potenziamento, alle attività dell'alternanza scuola-lavoro e all'organizzazione amministrativa. I dirigenti scolastici, la cui posizione è uscita rafforzata già dalla riforma della Buona scuola di Renzi, potrebbero chiamare i propri docenti a nuove collaborazioni. Secondo quanto anticipa Il Giornale di oggi, 22 gennaio 2018, si tratterebbe di attività connesse alla presidenza, a somministrare i test Invalsi, all'orientamento degli alunni, alle ore di recupero.

Compiti già espletati dagli stessi docenti, ma inserire queste attività nel contratto scuola, a fronte degli aumenti degli stipendi, significherebbe renderle obbligatorie. E, pertanto, alle ore di lezione settimanali previste nella scuola (18 per le scuole secondarie, 24 per le primarie e 25 per l'infanzia) e alle ore per le attività funzionali all'insegnamento, i docenti si ritroverebbero a dover garantire ulteriori ore di lavoro.

Novità contratto scuola: quali aumenti stipendi ai docenti?

Il tutto in cambio degli aumenti degli stipendi che, a dirla tutta, con il rinnovo del contratto scuola si traducono in poche decine di euro lorde. Infatti, scrive il quotidiano, nella trattativa in corso all'Aran, dopo un decennio dall'ultimo rinnovo del contratto, i docenti neoassunti otterrebbero appena 57 euro mensili lordi, mentre gli insegnanti a fine carriera 88 euro.

A queste condizioni, i sindacati che siedono al tavolo dell'Aran non ci stanno. Più dura la Uil Scuola di Pino Turi che ha confermato la volontà di non firmare un contratto nel quale si impone un aumento del numero di ore di lavoro, peraltro imprecisato, da pagare con il salario aggiuntivo. Sul piede di guerra anche l'Anief di Marcello Pacifico, sindacato che non firmò l'accordo sugli aumenti di 85 euro di oltre un anno fa, che ha confermato gli scioperi di fine gennaio e di febbraio, sia sul contratto che sulla questione dell'abilitazione delle maestre con il diploma magistrale.