Come ogni 8 marzo, giorno della Festa della donna, si accendono i dibattiti che hanno per protagonista l'universo femminile, in particolar modo sulla questione riguardante i diritti e la considerazione generale che nutrono all'interno della comunità. Da questo punto di vista, nel corso degli ultimi anni abbiamo visto diverse iniziative volte a migliorare la condizione della donna (almeno nelle intenzioni). Basti pensare alla riformulazione grammaticale voluta dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, oppure l'inasprimento delle pene previste per i reati di violenza.

Insomma, c'è molto fermento, ma anche un gran dibattito circa le iniziative da intraprendere, tra chi considera questi atti delle conquiste e chi ritiene siano solo delle azioni di facciata, quasi macchiettistiche.

Il lancio di #donna365

Sotto questo aspetto, è interessante l'iniziativa che parte proprio dal Salento, firmata dalla sezione di Lecce di Gioventù Nazionale. Lanciando l'hashtag #donna365, si vuole dunque sensibilizzare l'intero universo femminile, come sottolineato dal presidente Donato Carbone, che nel comunicato di lancio dell'iniziativa dichiara: "La donna è donna tutto l'anno, non soltanto l'8 di marzo. Anche se sembra banale, è bene ribadirlo senza belle parole di facciata". In pratica si vuole porre l'accento su alcune azioni, legislative e non, che sono state adottate nel corso dell'ultimo periodo, che Carbone etichetta come ipocrite e strumentali.

In particolar modo la critica viene mossa alla storpiatura della grammatica per rendere al genere femminile termini che non lo prevedono: "Le donne sono la base della nostra società, senza di loro non esisteremmo, per questo abbiamo lanciato l'hashtag #donna365 chiedendo a tutte le donne di fotografarsi durante la loro giornata".

Del resto le donne sono tali in qualsiasi momento e vanno valorizzate ogni giorno nei fatti, non solo con gesti di facciata. E' giusto che abbiano una data che ne celebri l'importanza, ma al tempo stesso non si può nemmeno ergersi a paladini della parità dei generi solo l'8 marzo e poi far finta di nulla nei rimanenti 364.