Sono giorni di grande fermento nel Salento, dove la società civile continua con la protesta e la mobilitazione contro il gasdotto TAP che dovrebbe approdare a San Foca per poi snodarsi per altri 55 chilometri nelle campagne salentine, prima di allacciarsi alla rete di distribuzione nazionale in località Masseria Matagiola presso Mesagne.

E mentre il presidio dei no-tap presso il cantiere di San Foca continua e la protesta inizia a valicare le frontiere di provincia e regione, a Tel Aviv, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ha siglato un accordo con Israele, Cipro, Grecia e Ue per lo sfruttamento di alcuni giacimenti off-shore di Israele, Cipro, Egitto, Libano e Gaza.

La possibilità di attingere da questi giacimenti, ha quindi resuscitato il vecchio progetto di Igi Poseidon che prevede la costruzione di "EastMed", quello che sarebbe, con i suoi 1.900 chilometri, il gasdotto più lungo del mondo. Tra l'altro la gran parte dell'opera, circa 1300 chilometri, sarebbe una condotta sottomarina mentre i restanti 600 sarebbero onshore.

Il gas dal Medio Oriente a... Otranto!

Un tubo quindi che partendo dall'Egitto, attraverserà Israele, Gaza, raggiungerà Cipro via mare, prima di risalire sempre via mare in Grecia e infine attraversando l'adriatico approdare ad... Otranto! Già un ulteriore gasdotto solo 30 chilometri più a sud rispetto al contestatissimo progetto TAP di San Foca.

Ma la storia di questo secondo gasdotto sembra essere diversa. Il progetto infatti, beneficia dell'approvazione di Regione ed enti locali. Il comune di Otranto si è da subito dichiarato favorevole all'opera che tra l'altro era ferma da qualche anno alla disperata ricerca di giacimenti ai quali allacciarsi. Ora con l'accordo siglato a Tel Aviv, la realizzazione potrebbe essere solo una questione di tempo.

Paolo Pagliaro (Forza Italia), lancia l'allarme: "La cosa strabiliante è il silenzio che circonda questa notizia, altrettanto esplosiva come il gasdotto di Melendugno: già, perché stavolta il grande tubo approderà ad Otranto." Il politico infine fa un appello al presidente Emiliano e alla Regione: "bisogna scongiurare questo ennesimo scempio ai danni del Salento, stavolta siamo davvero in tempo per fermarlo, evitando di ripescare il copione fallimentare di una politica silente tanto da consentire la realizzazione della Tap.". Già, sempre che questa volta politica ed enti locali siano davvero contrari.