Era esattamente il 23 gennaio dello scorso anno, quando a Roca e a San Foca, due centri balneari, nelle vicinanze di Lecce, registrarono il crollo di pezzi di scogliera su un tratto di litorale che viene frequentato assiduamente dai turisti, sia d'estate che d'inverno. In quel periodo, le forti mareggiate avevano, letteralmente, divorato alcune centinaia di metri cubi di falesia, creando numerosi danni ad uno dei posti più suggestivi di quel tratto, la Grotta della Poesia. Erano seguiti opere di messa in sicurezza della struttura e tutta la zona era stata transennata per impedire il libero accesso ai visitatori.

Altro crollo di scogliera vicino Otranto

Pochi giorni fa, nei pressi di Otranto, in località Cerra-Grotta Monaca, altro posto simbolo del turismo salentino, la cronaca si era occupata del crollo di un pezzo di costa rocciosa, forse, a causa di alcuni lavori edili per la realizzazione di un accesso privato che dava sbocco sul mare.

Questi lavori erano stati, successivamente, bloccati dalla Procura di Lecce, e l'intera area di circa 800 metri quadrati era stata sottoposta al sequestro preventivo da parte della guardia costiera.Quella stessa area è adiacente a quella su cui sarebbe dovuto sorgere il Twiga, lo stabilimento con il marchio di Flavio Briatore, progettato da imprenditori salentini. Allo stato attuale, dopo le verifiche effettuate dagli esperti, non sembra possibile che la Capitaneria di porto revochi le ordinanze, anche per i recenti nuovi crolli registrati sulla costa adriatica.

Ultimo episodio a Porto Miggiano

L'ultimo episodio si è verificato in un altro angolo di paradiso, uno dei tanti che si trovano nel Salento, Porto Miggiano, nei pressi di Santa Cesarea Terme. Un nuovo crollo si è verificato nella piccola insenatura del porticciolo, in una suggestiva caletta che offre uno spettacolo unico per la bellezza del paesaggio.

La denuncia è stata fatta da alcuni cittadini del posto che hanno subito notato un cumulo di pietre che si erano staccate dalla falesia precipitando giù nella piccola insenatura.

Immediatamente, nella mattinata di oggi 21 gennaio, i volontari impegnati nella tutela del paesaggio, in un post pubblicato su Facebook, hanno espresso attraverso un comunicato tutta la loro rabbia e preoccupazione per la presunta 'incuria, inettitudine, incapacità e disinteresse', da parte delle autorità preposte e l'assoluta mancanza di comportamenti atti alla salvaguardia ambientale a un luogo che deve essere tutelato, anche, per la straordinaria bellezza naturale.

Non si sono fatti attendere i commenti sul web che hanno, ironicamente, così, stigmatizzato l'accaduto, 'ringraziamo l'illuminata politica locale che ha partorito le idee migliori per trasformare Santa Cesarea, l'ex perla del Salento in esempio negativo di degrado e di distruzione di bellezze naturali'.

Purtroppo, l'ennesimo crollo di Santa Cesarea potrebbe non essere l'ultimo caso di questo genere, in quanto accanto all'incuria degli enti si è aggiunto l'alto rischio idrogeologico che mettono a repentaglio non solo la fascia costiera, ma lo stesso turismo del Salento, che gode, spesso, dei vantaggi offerti dalla bellezza e dall' incontaminazione del proprio territorio.