Il 21 giugno 2016, laCasa dei DirittidelComune di Milanoha aperto ufficialmente gli eventi dedicatialla settimana del Milano Pride 2016. Il compito è spettato alcircolo TBGL "Harvey Milk", con un incontro dal titolo"Bisessualità e Pansessualità". Al tavolo dei relatori, erano presenti Martina Manfrin, Monica Romano, Nathan Bonnì (presidente del Milk) e Davide Amato.

A prender la parola per prima è stata la Romano, attivista per i diritti civili delle persone transgender ereduce da una campagna elettoraleconSinistra per Milano.Il suo intervento ha ricordato il testo di partenza degli studi di genere in Italia: "Elementi di critica omosessuale" (1977), diMario Mieli(Milano, 1952 - ivi, 1983).

Alcuni aspetti di questo saggio sono da considerarsi superati. Mieli, per esempio, non distingueva adeguatamente l'orientamento sessualedall'identità di genere.Parlava di"transessualità"per indicare "l'innata tendenza polimorfa" dell'eros umano e "l'ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo".

Nonostante ciò, la sua opera pose le basi per chiarire come la norma eterosessuale e cisgender non fosse assoluta per ogni essere umano. Questi sono stati i temi della serata, tradotti in tempo reale anche per i sordomuti.

Pansessualità: un amore senza etichette

Martina Manfrinha vissuto a Cuba per tre anni; lavora nell'editoria digitale ed è giornalista perAmnesty International. Orgogliosamentepansessuale, ha spiegato il significato di questo termine, distinguendolo da"bisessuale".

Ha citato la definizione dell'attivista Robyn Ochs(1958-): è bisessuale ogni persona attratta da più di un sesso biologico (maschi e femmine) o da più di un'identità di genere (uomini e donne, anche transessuali).

L'attrazione può essere di diverso tipo (romantica o fisica) e manifestarsi in periodi diversi della vita. Non è necessariamente sinonimo di promiscuità, né di bigamia.

La Manfrin ha citato la famosascala Kinsey, prima intuizione dell'esistenza di diverse sfumature nell'orientamento sessuale umano. Lapansessualitàè una forma di bisessualità che prescinde dai sessi e dalle identità di genere. È l'orientamento di chi ama anche persone genderfluid, crossdresser o intersessuali, senza curarsi di stereotipi o ruoli sociali.

Essa è sempre più palese in quella che il sociologoZygmunt Bauman(Poznan, 1925 -) ha definito"società liquida".

Nonostante questo, non è ancora raro che un pansessuale venga considerato "confuso", "promiscuo", "pervertito", "curioso", "alternativo". La Manfrin ha puntato il dito, in particolar modo, contro coloro che si ostinano a disconoscere l'orientamento dei pansessuali e l'identità di genere dei loro partner. "L'antibinarismo, la libertà di amare senza etichette, è l'unica soluzione possibile in una società fluida".

Amato: bisessualità e bifobia

Davide Amatoè il responsabile delProgetto Bisessualità e Pansessualitàdel circolo Milk; è un ex-membro di Arcigay.Ha parlato dellabifobia, ovvero dell'insieme di pregiudizi negativi sulle persone bisessuali: anch'esse etichettate come "confuse", "maniache", "perverse", "promiscue", "incapaci di fedeltà", "omosessuali velati/e".

Amato ha sottolineato che un bisessuale (così come i pansessuali)non è identificabile unicamente in base alla sua pratica sessuale. È essenzialmente una persona chedestina il proprio amore, come chiunque; che è capace o incapace di fedeltà, che si sposa oppure no, ma che non è in nessun caso "una categoria a parte" dell'umanità e della società.