"Parlare del sesso degli angeli"; "sono talmente asessuati da prescindere dal corpo". Di questo genere sono state le amenità di un militante gay su una mailing list, a proposito di un intervento diNathan Bonnìsul tema "orientamenti non trans-escludenti". La questione era stata trattata anchedurante il convegno "Bisessualità e pansessualità".

Detto incontro aveva apertola Pride Week2016alla Casa dei Diritti delComune di Milano. L'evento era a cura del Circolo Culturale TBGL "Harvey Milk" Milano, di cui Bonnì è presidente. Naturalmente, la partecipazione dell'associazione non si è limitata a questo.

Come di prammatica, si è presentata con le altrealla parata del Milano Pride, il 25 giugno 2016.

Chi erano gli "angeli del Pride"

I manifestanti del Milk, i famosi "angeli asessuati", erano coloro che - a vario titolo - non si riconoscevano in schemi binari: quelli dell'uomo e della donna etero e cisgender, ma anche quelli del gay e della lesbica attratti soltanto da maschi e femmine biologici.

Eranobisessuali, pansessuali, persone genderfluid, transgender, transessualiefuturi transessuali ancora in procinto di iniziare la transizione, intersessuali.

Fra loro, c'erano ragazzi ftm che avevano rifiutato una transizione fisica e avevano una relazione gay con un uomo cisgender; oppure, ragazze pansessuali con un *fidanzat* genderfluid (biologicamente maschio, ma donna nel cuore).

Altri avevano avuto relazioni etero o omosessuali in momenti diversi della vita. C'era il ragazzo bisessuale che ha trovato l'amore proprio il 25 giugno, nella persona di una sensualissima fanciulla trans.

C'erano pansessuali appena dichiarate, in attesa di un'anima gemella che risvegliasse le parti sopite del loro eros. C'era una classica coppia lesbica "butch e femme".

E nessuno degli "angeli" citati - potete crederlo - disprezzava o prescindeva dal corpo.

Le proposte del Milk durante il Pride

Come per tutte le associazioni presenti, il Pride è stata l'occasione per il Milk di presentare la propria concezione di attivismo. Il circolo è presente a Milano e provincia dal 2007. E'apartitico e aconfessionale.

Insieme all'apertura a ogni sesso, orientamento e genere, è contraddistinto dall'impegno per lalaicità delle istituzioni. E' però attento anche alconfronto con le religioni, ragion per cui collabora con associazioni quali"Il Guado"(gruppo di riflessione su fede e omosessualità).

I suoi sforzi comprendono cultura, sostegno psicologico, progetti nelle scuole e rivendicazioni politiche di minoranze non binarie (bisessuali, pansessuali, genderfluid). La sua presenza al 25 giugno è stata l'ennesimo segno di un "Pride" sempre meno "Gay" e sempre più "arcobaleno", a favore del bisogno di ciascuno di essere se stesso.