Presunto caso di meningite a Milano. Un 18enne che frequenta il quinto anno del liceo scientifico Leonardo da Vinci si trova nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Niguarda. Ieri il ragazzo aveva febbre alta e un forte mal di testa; i genitori, allora, l'avevano subito trasportato al Pronto soccorso del nosocomio milanese. I sanitari hanno subito notato diverse macchie sul corpo dello studente. Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha affermato che probabilmente si tratta di un caso di meningite da meningococco. Ora si attende la tipizzazione.

Sembra che il liquor del giovane non sia limpido.

Quattro parenti già sottoposti a profilassi

A Milano si è registrato un nuovo presunto caso di meningite. Gallera ha affermato che quattro parenti dello studente sono stati immediatamente sottoposti alla profilassi. Il preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci è stato immediatamente informato. Nelle prossime ore dovranno sottoporsi alla profilassi anche i compagni di scuola del 18enne milanese e i loro genitori, nonché tutti coloro che, negli ultimi giorni, avevano avuto contatti con lui, professori compresi. I medici del Niguarda stanno tentando di risalire, avvalendosi delle informazioni della mamma dello studente, a tutte le persone che sono entrate in contatto con il giovane, nei giorni scorsi.

Torna l'incubo meningite a Milano. Un paio di mesi fa, erano stati accertati quattro casi e si erano verificati due decessi nel giro di una decina di giorni. Adesso un nuovo caso che porterà certamente la Regione ad adottare nuove misure di prevenzione, sebbene il numero dei casi di meningite, in Lombardia, non sia cresciuto rispetto agli anni scorsi.

La morte del 35enne straniero al San Carlo

Il 2017 non è iniziato molto bene, sul fronte dei casi di meningite, in Lombardia. Il 19 gennaio, ad esempio, la patologia ha stroncato un 35enne straniero che era stato ricoverato all'ospedale San Carlo. L'uomo era stato portato al nosocomio con febbre alta. A stroncarlo era stata una meningite da pneumococco.

Dopo quell'episodio, la Rsu ospedaliera aveva chiesto ai manager di promuovere una campagna di vaccinazione tra i dipendenti della struttura, specialmente tra quelli del Pronto soccorso perché maggiormente a rischio. Il dirigente dell'ospedale lombardo, Marco Salmoraighi, aveva ricordato che lo straniero era stato stroncato da una meningite da pneumococco, quindi difficilmente trasmissibile.