Durante l'ultimo periodo natalizio c'è stato un vero eproprio boom di car pooling o car sharing o covoiturage (per gli amici francofoni). Ormai da un paio di annista spopolando e si appresta a raggiungere anche i più scettici a riguardo. Imezzi di trasporto tradizionali sono stati rimpiazzati dalla condivisione del viaggio, una nuova concezionemolto più economica, un'ottimaragione in tempo di crisi; ma di cosa si tratta esattamente?

Ci s'iscrive suuno dei tanti siti internet dedicati, chi ha il mezzo segnala la destinazione,la data, l'ora, il luogo di partenza e di arrivo, dichiara i posti liberi adisposizione e stabilisce una tariffa.

Chi cerca un passaggio non fa altro cheiscriversi su uno degli stessi portali e mettersi in contatto con colui o coleiche ha postato lo stesso itinerario, non appena si è trovato un accordo, si fissaun appuntamento e si parte.

Si divideil viaggio e si risparmia. In media si ottiene un vantaggio economico di molto superiore rispetto ai treniad alta velocità o agli aerei, anzi, a volte è possibile risparmiare il cento per cento delle spese riempiendo tutti i posti disponibili della propria vettura, lasciandoconservare almeno l'ottanta per cento dei costi ai compagni di viaggio.

Questo tipo di "autostopmoderno", se vogliamo molto più sicuro e sostenibile, sta aumentando il suoimpiego in modo esponenziale.

Il sociologo DomenicoDe Masi ha presentato la ricerca ''Domanda di Mobilità, outlook 2020″, realizzata in esclusiva per Porsche Italia e Anticrisi Day e, sicuramente, terrà banco a primavera durante ilprossimo Autopromotec 2013,rassegna specializzata dedicata al settore dell'aftermarket automobilistico.

Infatti, i criteri per acquistare un'auto si restringeranno sempre di piùattorno all'aspetto tecnico-economico, vale a dire, "si daràmaggiore importanza ai parametri funzionali, quali i consumi a parità di prestazione e la manutenzione, e menoall'estetica".

Una rivoluzione culturale che la crisi ci ha costretto aconsiderare visto i problemi ambientalied economici che gran parte del mondo sta affrontando, lasciando arricchireuna volta tanto i piccoli imprenditori che hanno ideato questi siti credendo nelpotere della condivisione, anziché nel dio del petrolio.