Da qualche giorno è stato approvato il nuovo decreto che imponealle compagnie petrolifere maggiore trasparenze sui prezzi applicati allapompa, ma il caro-carburante non si ferma ancora, tutti questi decreti sembranole grida di manzoniana memoria, dopo uno c'è un altro ancora più terribile, chedi lì a poco sarà superato da un altro che impone sempre più trasparenza, ma iprezzi intanto continuano a crescere.

Ieri è partita una raffica di aumenti su tutta la retedistributiva di un po' tutte le compagnie ed oggi hanno rincarato IP, TotalErge Q8 con un incremento che va degli 8 millesimi a 1 centesimo, in alcune zonedel Paese la benzina ormai è venduta a più di 1,9 euro al litro, i prezzi sonocomunque in salita per tutti i marchi.

La compagnia che, in media, pratica i prezzi più bassi è Eni, mala differenza rispetto agli concorrenti è minima.

Da sottolineare il boom del prezzo del diesel, il cui costo allitro si avvicina sempre più a quello della benzina, nel dettaglio secondo StaffettaEnergia "il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalità"servito") va oggi dall'1,852 euro/litro di Eni all'1,869 di Shell(no-logo a 1,768). Per il diesel si passa dall'1,767 euro/litro sempre di Eniall'1,778 ancora di Shell e Tamoil (no-logo a 1,651). Il gpl infine è tra 0,843euro/litro di Eni e 0,860 di IP (no-logo a 0,810)".

L'auspicio è che il governo intervenga tempestivamente perchénon si vedono le ragioni che giustifichino questa nuova stangata suiconsumatori, non limitandosi ad interventi sulla trasparenza ma imponendo unribasso dei prezzi.