Robert Louis Stevenson e il suo "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde" qualcosa ha suggerito a Steve Bentley della Dust Motorcycles. Il nome della loro café racer, Jekyll, la dice lunga su l'idea che sta alla base del progetto, una Moto con due personalità. In realtà, secondo quanto dichiarato dallo stesso Steve in un articolo comparso sull'autorevole sito di "the Bike Shid", la Jekyll non era stata pianificata, ma è il risultato di un adattamento di due disegni leggermente differenti.

La moto che ha fatto da base è una BMW R80 RT Mono del 1992.

Il lavoro e le piccole variazioni alla linea di alcuni componenti

Il tutto ha avuto inizio con il consueto rinnovo dei cablaggi, dei fluidi e il resto. A parte qualche correzione di poco conto sul motore, come filtri e silenziatori, il motore non ha avuto necessità di modifiche rilevanti ed è rimasto sostanzialmente quello originale. Stesso discorso vale per freni ed ammortizzatori, rimasti quelli originali.

Sulla carrozzeria il primo dettaglio di rilievo è l'allargamento delle linee del serbatoio, gli ergonomici incavi per le ginocchia hanno lasciato il posto a delle linee più fluide che hanno slanciato la moto. Anche il cono del fanale anteriore è leggermente più pronunciato, specialmente nella versione "burgundy" - bordeaux.

Sempre in questa versione il codino è stato preso in prestito da una Kawasaki Zephr 1000. Il parafango è stato spuntato e rimodellato, lasciando intravedere buona parte delle Pirelli Scorpion ATs.

Sostituita la classica batteria BMW con una moderna al litio della Earth X, alloggiata in un piccolo box nel sottotelaio. Cosa aggiungere?

Il lavoro estetico su entrambe le versioni è notevole e dotato di un forte carattere. Si fatica persino a capire che sono la stessa moto. Basta cambiare sellino e serbatoio e il gioco è fatto. Le campagne inglesi dello Yorkshire sono il palcoscenico dove le Jekyll stanno attualmente girando, ma i bassifondi una qualunque metropoli del mondo farebbero a gara per vedersela girare intorno.