L'incidente fatale.

Sepang. Gran premio di Malesia della classe MotoGp. 23 ottobre 2011. Secondo giro della gara dei venti previsti: il pilota italiano Marco Simoncelli, alla undicesima curva, perde il controllo della sua HondaRC212V del team Gresini e, scivolando sull'asfalto, viene investito dai sopraggiungenti Colin Edwards e Valentino Rossi. La situazione appare subito tragica. Subito i commissari di gara sventolano la bandiera rossa. Gran premio sospeso. Il giovane romano viene trasportato urgentemente alla clinica mobile del dottor Costa, non c'é tempo per raggiungere un ospedale.

Bisogna intervenire sul posto. La situazione è critica, si teme immediatamente il peggio. Tutti, dagli altri box, dai piloti ai meccanici, indistintamente, si stringono attorno al collega Marco. Sono minuti angoscianti. Il tempo pare essersi bloccato. E poi, l'epilogo più triste che potesse esserci. Alle 10:56, ore italiane, Marco Simoncelli si spegne. Totalmente inutili gli infiniti tentativi fatti per rianimarlo. Il pilota era arrivato alla clinica mobile già in arresto cardiocircolatorio e con un vistoso segno di ruota sul collo, come aveva spiegato il dottor Giuseppe Russo, e le condizioni andavano aggravandosi ogni istante sempre di più. La notizia manda in choc tutti, ma proprio tutti, a partire da papà Paolo che, sgomento, commenta: "L'avevo visto passare sul rettilineo e dopo cinque secondi è morto".

Infinite le lacrime di Valentino Rossi, che non ha parole per spiegare l'accaduto, ma si lascia andare in un pianto disperato. Di fatti, tra il Dottore e Simoncelli vi è una forte e sincera amicizia e lo stesso Valentino aveva visto in Marco il suo erede legittimo. Insieme a Valentino, lo piange anche Loris Capirossi, un altro padre sportivo per Marco Simoncelli.

Da quel tragico giorno, oggi, sono passati quattro anni ma pare che il tempo si sia fermato a quegli istanti. Purtroppo però, restano solo i ricordi di un ragazzo di ventiquattro anni, morto inseguendo il suo sogno: correre veloce sulle piste del Motomondiale. Rimarranno impresse nella memoria di tutti le grandi bagarre in Classe 250 contro Jorge Lorenzo, che valsero all'italiano il titolo di campione del mondo iridato di categoria nel 2008. Addio SuperSic, per sempre con noi.