Già al Salone Mondiale della Moto Eicma lo scorso novembre, il loro stand era stato preso d’assalto dai curiosi, ora con quest’ultima motocicletta hanno ribadito che peso hanno sulla scena custom non solo italiana. I ragazzacci tremendi sono quelli dell’officina lombarda di South Garage e la “Opera” è apparsa su un autorevole sito per appassionati di café racer e non solo, The Bike Exif - la stessa dov'è apparsa la BMW Bavarian. Il lavoro del garage con sede a Milano ha avuto il merito di rientrare fra le moto più visitate sul sito del magazine di due ruote.

Hanno reinterpretato un Harley Sportster nel più tradizionale degli stili e aggiungendo qualcosa - non poco a dir il vero – del Bel Paese.

Come spiegarla

Sullo stesso sito di TBE giurano che, almeno per quanto riguarda l’estetica, la Opera è un punto d’incontro tra Rad Yamamoto di Ask Motorcycles e Max Hazan. Salvo poi precisare qualche riga più in là, come questa sia una moto tutta sui generis, come dimostrano il serbatoio praticamente appeso al traliccio del telaio e la sella in pelle Campomaggi – che ha subito un trattamento simile alla tanica del serbatoio – accessori minimi di un telaio ancora più essenziale.

Due. Il numero perfetto

Sarà che certe volte si cominciano a notare coincidenze ovunque o sarà che uno le vuol vedere, ma gli elementi presenti in coppia su questo splendido esemplare di artigianato italiano dal cuore a stelle e strisce non sono pochi.

S’inizia con i doppi scarichi, che dopo una serie di volute si ritrovano in parallelo - e con lunghezza appena differente sul finale – nella parte della moto. Originale la scritta in oro “Manufattura Italiana South Garage Motorcycle” circondata dallo scarico. Aggiunge qualcosa dal passato e che non dispiace. Due le molle della forcella anteriore che si stagliano sullo scarno frontale.

In coppia anche l’ammortizzatore posteriore, pulito ed elegante, che spicca sotto la sella. Senza doversi sforzare troppo affiora alla mente “Vacanze Romane” e la mitica Vespa faro basso con cui Gregory Peck portava in giro la principessa Audrey Hepburn – anche loro in due. Altri tempi. Decisamente altre moto…o forse no - vedere Honda RC51 "Sp3".

Uno solo

A spezzare la cabala del due, il monofaro anteriore di color giallo e spostato sul lato destro. Non cozzano affatto i vari dettagli in rame che appaiono qua e là sul motore – elegante alternativa al solito cablaggio. Se è permessa una critica: avrebbe reso tutto più intrigante qualche dettaglio meno curato; magari le manopole – che sembrano uscite da un atelier di moda – sarebbero potute essere più spartane. Ma forse è vero che a trovare difetti ci vuol poco e probabilmente non ne vale tanto la pena. L’equilibrio di forme tra la ruota anteriore e la posteriore ricorda molto le tracker – del resto nessuno vuole nascondere una sportster come questa. Non resta che fare i complimenti ai ragazzi di South Garage e attendere con pazienza il loro prossimo sforzo.