La nuova Jeep Compass ha aspirazioni globali. Come i fenomeni che nessuno vede arrivare, questo modello FCA potrebbe essere dirompente per gli equilibri tra i grandi gruppi dell'auto. Sarà stata una precisa strategia di Sergio Marchionne o una nostra percezione, ma in questi mesi non si è parlato altro che di Alfa Romeo Stelvio, suv che si è preso tutta la scena, i flash dei fotografi e l'interesse della stampa internazionale al Salone di Los Angeles Auto Show. Acquattata all'ombra del 'biscione' è rimasta lei, la nuova Jeep Compass, presentata al Salone di San Paolo e proveniente dagli stabilimenti di un paese, il Brasile, che in fatto di auto bada al sodo.

Secondo le strategie del gruppo, Stelvio dovrà far crescere lentamente le vendite e il prestigio di Alfa Romeo negli anni, un po' come sta avvenendo con Maserati, ma i grandi numeri Fca li attende dalla Compass, quasi arrivata nei concessionari degli States.

Jeep Compass, il 'World Suv'

Prodotta in Messico, Brasile, India e Cina, la nuova Jeep è stata pensata per posizionarsi tra la Renegade e la Cherockee, puntando su un design coeso e di sostanza che ha più di un punto di somiglianza con la top di gamma Grand Cherockee. Arriverà in oltre 100 mercati mantenendo alcuni punti fermi, come l'informatizzazione di bordo, mentre i motori cambieranno secondo le preferenze, potendo scegliere tra una famiglia di ben 17 propulsori.

La prima missione della Jeep Compass sarà quella di rilanciare le vendite di Fca negli Usa: Jeep infatti ha rallentato in Usa a settembre, mentre ad ottobre il calo è stato del -7%, a 68.000 unità consegnate.

I sindacati chiedono di produrla anche in Italia

Si punterà forte sulle versioni benzina, come il 2.4 da 180 cavalli. Le motorizzazioni europee saranno invece svelate al venturo Salone di Ginevra 2017: si procede con prudenza nel Vecchio Continente, perché l'automobilista europeo è esigente e anche perché la crescita di Jeep procede bene, con un +9,7% ad ottobre.

Imminente è anche il debutto della versione asiatica della Compass al Salone cinese di Guangzhou. Con questo modello Fca si è dotata di un'auto globale in grado di incrementare con decisione le vendite nei prossimi anni, tanto che i sindacati italiani auspicano una produzione anche in Italia a Pomigliano d'Arco, accanto alle linee della Panda. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, ciò consentirebbe di saturare gli impianti produttivi italiani, facendo rientrare dalla cig gli ultimi 3.500 operai.