Tanti oggi avranno sicuramente preso il motorino per recarsi a lavoro, per andare a scuola, per svolgere delle commissioni o semplicemente per farsi una passeggiata. Da quando è stata inventata, la motocicletta, indipendentemente dalla sua cilindrata o estetica, ha attirato a sè diversi amatori diventando uno dei veicoli più utilizzati dei nostri giorni. Pochi sanno, però, che proprio il 16 marzo è stata creata la prima motocicletta, attualmente conservata al Musée de l'Île-de-France al Castello di Sceaux, dando inizio ad una serie di avanzamenti tecnologici ed estetici che stentano ad arrestarsi anche ai giorni nostri.

La prima motocicletta

Era, infatti, il 17 marzo 1869 quando un ingegnere francese, Louis-Guillaume Perreaux , depositò il primo brevetto (il n. 83691) di un veicolo a due ruote. Il marchingegno da lui ideato funzionava a vapore e venne chiamato Velocipede a Grande Vitesse. La base da cui Perreaux partì era una semplice bicicletta che dotò di un motore monocilindrico a vapore ed un bruciatore ad alcol posto sotto la sella. Il velocipide, al cui progetto l'ingegnere continuò a lavorarci e a perfezionarlo fino al 1885, poteva raggiungere una velocità massima di soli 16 Km/h.

Gli sviluppi successivi

Dopo il primo brevetto molti ripresero l'invenzione di Perreaux continuando il lavoro da lui iniziato.

Per il primo progetto di motocicletta con motore a combustione, tuttavia, bisognerà aspettare il 1879 quando un ingegnere italiano, Giuseppe Murnigotti, depositò il brevetto a Roma. La motocicletta da lui ideata, diversamente da quella sperimentata da Perreaux, era biposto e aveva perso quelle sembianze di bicicletta che invece si osservavano nel velocipide.

Quanto al nome motocicletta, la sua prima comparsa si deve al marchio di un prototipo, la "Motocyclette", presentata dalla Werner: un'azienda parigina specializzata nella produzione di veicoli a due ruote. Il termine si diffuse così rapidamente in tutta Europa che nei primi anni del '900 il tribunale di Parigi lo dichiarò di dominio pubblico.