A cinque anni dalla sua abolizione, torna il tacito rinnovo per le assicurazioni Rc Auto. La brutta sorpresa in arrivo per gli automobilisti è il frutto di un emendamento inserito nel ddl Concorrenza e approvato dalle commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera.

La novità, richiesta dalla compagnie assicurative, neutralizzerà il principale elemento di rottura del mercato assicurativo che aveva contribuito, a partire dal 2012, anno dell’introduzione del divieto di tacito rinnovo per le assicurazioni Rc Auto, ad una riduzione dei premi assicurativi del 18 per cento.

Gli effetti del tacito rinnovo delle assicurazioni Rc Auto

Per capire quali sono stati gli effetti del divieto di tacito rinnovo sui costi delle polizze Rc Auto è sufficiente ritornare con la memoria a quanto accadeva prima che il governo Monti introducesse la norma con il varo del Decreto Sviluppo bis del 13 dicembre 2012. Tutti ricorderanno, infatti, che per disdire la polizza assicurativa era necessario inviare alla compagnia di assicurazione, entro 15 giorni dalla scadenza, una lettera di disdetta. Un meccanismo che, spesso, costringeva gli automobilisti a rimanere vincolati alla propria assicurazione in quanto si veniva a scoprire di eventuali aumenti solo alla scadenza, quando era troppo tardi per inviare la raccomandata.

Rc Auto e tacito rinnovo, un regalo alle assicurazioni

Il calo dei costi delle assicurazioni Rc Auto è stato principalmente dovuto al fatto che le nuove compagnie telematiche non hanno mai previsto, tra le loro clausole, il tacito rinnovo, innescando la corsa al ribasso dei premi, come ben sanno gli automobilisti che possono, fino all’ultimo momento prima della scadenza, scegliere liberamente tra le assicurazioni auto on line la polizza più conveniente.

Il decreto del governo Monti del 2012 ha sancito la fine dei due mercati paralleli per le polizze Rc Auto, quello tradizionale e quello on line, costringendo le prime ad uniformarsi alla spietata concorrenza sui prezzi messa in atto dalle assicurazioni telematiche e che ha portato ad un ribasso dei premi assicurativi calcolato in circa 80 euro l’anno, il 18,3 per cento del prezzo medio delle polizze.

Per questo motivo, la fine del divieto di tacito rinnovo è stato salutato come una vittoria dalle compagnie di assicurazioni tradizionali che potranno tornare a godere delle rendite di posizione garantire dal ripristino delle vecchie clausole sulla disdetta. L’esatto contrario di quello che avrebbe dovuto garantire il ddl Concorrenza, in via di approvazione, nel cui testo è stato inserito l’emendamento che cancella il divieto di tacito rinnovo.