La nuova moratoria sui mutui e sui finanziamenti alle imprese ed alle famiglie è stata approvata nei giorni scorsi in base ad un accordo tra l'Abi, Associazione bancaria italiana da un lato, e le Associazioni dei consumatori e delle imprese dall'altro. Non tutte le Associazioni dei consumatori hanno però aderito all'accordo. Tra queste ci sono le Associazioni Codici - Centro per i Diritti del Cittadino ed Assoutenti che contestano apertamente il fatto che l'Abi si sia sostanziamente sostituita ai ministeri competenti, quello dell'Economia e delle Finanze, e quello dello Sviluppo Economico che non hanno dato sinora piena esecutività, con gli appositi decreti attuativi, a quella che doveva essere la vera moratoria rappresentata dalla possibilità di chiedere ed ottenere senza costi aggiuntivi la sospensione dei mutui e dei finanziamenti per un periodo pari a ben tre anni.

Ecco perché congiuntamente, con una nota, da un lato Codici - Centro per i Diritti del Cittadino ed Assoutenti bollano l'accordo dell'Abi sulla moratoria come 'fuorilegge', e dall'altro hanno provveduto nell'immediato ad inviare a Palazzo Chigi una lettera nella quale si chiede al Governo italiao di convocare un tavolo per chiarimenti sulla questione.

Codici - Centro per i Diritti del Cittadino ed Assoutenti sono chiaramente anche deluse visto che, grazie alla Legge di Stabilità numero 190 del 2014, in corrispondenza del comma numero 246 dell'articolo 1, i cittadini avrebbero finalmente potuto fruire della sospensione dei debiti per tre anni andando a presentare una semplice istanza senza che gli istituti di credito potessero andare a cambiare liberamente le condizioni.

Secondo Ivano Giacomelli di Codici, e Furio Truzzi di Assoutenti, i criteri della nuova moratoria Abi sono troppo stretti e, rispetto ad una Legge in vigore ma non esecutiva a causa dell'assenza dei decreti attuativi, riduce enormemente quelli che sono i diritti dei consumatori e non potrà fungere da stimolo per il rilancio dei consumi.