Spazzatura come petrolio. Cara,carissima. A Napoli come in tante città italiane la tassa suirifiuti è diventata l'ennesima stangata. E come se non bastasse, unanorma del recente decreto enti locali del Governo stabilisce che idebiti degli evasori con i Comuni ricadrebbero sui cittadini già inregola con i pagamenti. Danno più beffa.

Spazzatura cara come il petrolio 

“La spazzatura non puòcostare più del petrolio” insorge Vincenzo Schiavo, presidentedella Confesercenti di Napoli e della Campania che rappresenta circacinquemila commercianti di Napoli e ventimila in Campania, regionedove, in verità, il tasso di evasione è altissimo.

Nel solocapoluogo il 55% dei cittadini napoletani paga regolarmente, 127milioni sui 232 totali. Il resto: evasori, 105 milioni di euro che ilComune di Napoli non incassa. “I commercianti non possono pagareanche per gli evasori – dice ancora Schiavo -, altrimenti inmedia, dovrebbero pagare oltre mille euro di Tari a fronte degliattuali 700”.

Quanto costa la 'Munnezza'

Spazzatura. “Munnezza”, si chiama aNapoli. Che a pronunciarla si avvicina a “Mondezza”. Che peròderiva dal latino munditĭa, derivazione di mŭndus, cioè mondo,pulito. Insomma, paradossalmente, l'esatto contrario di quantosignifica oggi. Una delle mille contraddizioni di questa città. Mala "munnezza", puzzolente e ingombrante, ha sporcato l'immagine diNapoli per molti anni, soffocandola sotto il peso di quella emergenzache nessuno sembrava essere capace di spazzare via, mondare. Regione,commissariato di governo, il governo stesso. Puzzolente, ingombrantee costosa. Si pensi che qualche tempo fa, quando la tassa sui rifiutisi chiamava Tares, al famoso Ristorante Rosolino sul lungomare diNapoli, arrivò una bolletta di 59.402 euro. Cinquemila euro almese solo per la spazzatura; trentasettemila euro più dell'annoprecedente. “Adesso chiudiamo tutto e ce ne andiamo. È questa laprima cosa che mi viene in mente”, commentò avvilito ilproprietario.

I rimedi contro gli evasori 

Colpa dell'evasione, dicono dagliuffici preposti.

Così si adottano i rimedi più svariati per stanare gli evasori.A Bari, per esempio, i cittadini che si rivolgono al Comune per servizi come il rinnovo della carta d’identità l'iscrizione di unfiglio all’asilo, devono dimostrare di essere in regola con laTari. In altre grandi città da tempo è partita una vera e propriacrociata contro gli evasori, con accertamenti e controlli a tappeto e pagamenti secondo aliquote e scadenze che variano da città a città.

Vincenzo Schiavo, intanto avvisa ilComune di Napoli: “Noi commercianti siamo pronti a protesteconcrete pur di scongiurare questa assurda norma e non intendiamopagare al posto degli evasori”.