Oggi tutti sanno, oggi tutti conoscono, eppure la Terra dei fuochi continua ancora a bruciare, a contaminare la nostra aria ed il nostro territorio, e purtroppo continua ancora a seminare morte e malattie. Già perché l'aria diventa irrespirabile, l'acqua è contaminata e, persino della verdura e della frutta "del contadino" non ci si può più fidare. L'alto tasso di inquinamento dai recenti studi del geologo Balestri è emerso che risulta essere davvero sconcertante: l'elevata presenza di arsenico e di metalli pesanti è letale. Il 17 ottobre a seguito di ulteriori controlli, sono stati scoperti rifiuti speciali e pericolosi dannosi per la Salute dei cittadini e che hanno comportato la denuncia di 69 persone oltre che la sospensione di 34 aziende tra Napoli e Caserta.

Cosa comporta il grande business che a partire dagli anni '70 ha reso la regione Campania la più grande discarica dello Stato italiano? Ha comportato 2500 siti da bonificare, una diossina 10.000 volte superiore alla media, la presenza di ammassi di amianto e cassette di termonucleare ma, più di tutti ha comportato la malattia e la morte di tante persone innocenti che hanno avuto come unica colpa quella di vivere e di nascere proprio in quelle terre. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di decessi per malattie tumorali ed un aumento esponenziale di richieste di ticket sanitari per malattie tumorali di oltre il 400%.

La malattia che colpisce di più è per l'appunto il tumore, specie quello al fegato, ai polmoni e allo stomaco.

Ad ammalarsi non sono soltanto persone appartenenti ad una fascia d'età media, ma anche piccoli bambini ed adolescenti. Il problema è grave e proprio per questo è stata richiamata più volte la violazione costante dell'art 32 della nostra Costituzione. Ci potremmo chiedere perché la Terra dei Fuochi continui a bruciare malgrado le dannose e gravi conseguenze sopra descritte, e la risposta si trova nella parola: profitto.

Già perché agli imprenditori disonesti e alla Camorra non importa se questo business crea morte o distruzione del proprio territorio perché l'unica cosa che sembra importare pare che siano solo i soldi, l'illecito arricchimento ed un business che difatti si aggira intorno ai due miliardi di euro l'anno.

Ciò che mi domando io è come possa l'uomo condannare a morte la propria terra ed i propri concittadini solo ed esclusivamente per denaro.

Aspetteremo dal Governo nuove misure di prevenzione e di condanna di questo fenomeno e vedremo se la Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti riuscirà a trovare nel più breve tempo possibile nuove soluzioni e misure di prevenzione.