vittorio materazzo, l'ingegnere napoletano ucciso la sera di lunedì, poche ore prima di finire accoltellato a morte, aveva chiesto un incontro in Procura con il pm Vincenzo Piscitelli; e non era neppure la prima volta. Materazzo aveva infatti già parlato con il pm la scorsa settimana, dopo aver avuto un incontro anche con il procuratore capo Giovanni Colangelo. Sempre per lo stesso motivo: la strana morte del padre Lucio, ingegnere come il figlio, deceduto in circostanze strane nel 2014. Il 51enne era ossessionato dalla perdita del genitore e secondo lui c'era qualcosa che non andava, anche se le indagini avevano dimostrato il contrario.

Nonostante gli inquirenti avessero catalogato la scomparsa del padre come morte naturale, lui era intenzionato a far riaprire le indagini; con l'avvocato e il pm Piscitelli voleva fare luce su una vicenda parallela alle indagini ufficiali.

Le nuove indagini

L'ingegnere voleva far indagare sulla scomparsa di alcuni documenti e verbali di intervento del 118 relativi alla morte del padre: in questo modo, era speranzoso di far riaprire il caso. Purtroppo una risposta, se arriverà, non la saprà mai. Per gli inquirenti potrebbe essere questo il dettaglio su cui incentrare le indagini per il brutale omicidio di Materazzo. Infatti, essendo stata scartata l'ipotesi di una rapina finita in tragedia, non ci sono altri appigli per poter indagare: l'ingegnere era un professionista serio e stimato da tutti, appassionato di sci e brava persona.

La polizia ha sequestrato il suo pc e il cellulare nella speranza di trovare qualche altro elemento che aiuti a venire a capo del mistero. Il legale di famiglia ha comunque smentito le notizie riguardanti alcuni presunti problemi familiari legati ad un'eredità. Intanto, continua il via vai di persone che si presentano in casa di Materazzo per stare vicini alla vedova e agli altri familiari.

La famiglia Materazzo, Vittorio e altri quattro tra fratelli e sorelle, abita nello stesso stabile al cui pianterreno si è consumato l'orribile delitto; da tutti sono descritti come brave persone, assolutamente fuori da contesti malavitosi o comunque a rischio.