Ieri, sabato 11 marzo, Napoli è stata protagonista di un evento deplorevole, nonché notevolmente estremista e trasgressivo. Il quartiere occidentale della città, facente riferimento alla zona di Fuorigrotta e adiacente lo stadio San Paolo, è stato messo a ferro e fuoco. Un gruppo di manifestanti estremisti ha deciso di “accogliere” il Parlamentare esponente del partito di destra Lega Nord, Matteo Salvini, con molotov, sassi e spranghe di ferro.

L’imperscrutabile rabbia dei manifestanti

Dopo aver occupato la sala congressi della Mostra D’Oltremare di Napoli, i manifestanti, aderenti alla rete antirazzista e a numerosi centri sociali, hanno deciso di riversarsi in strada per originare una vera e propria guerriglia, inneggiando cori anti-leghisti ed anti-Salvini e seminando il panico tra la povera gente.

Ciò da cui è stata pervasa la città nel giro di qualche ora è stato un qualcosa di spaventoso, così come riportato da decine di testimoni i quali, in preda al panico, hanno tentato di ripararsi terrorizzati all'interno di negozi, molti dei quali, per timore della folla impazzita, hanno dovuto ricorrere all'abbassamento delle saracinesche. “È stato come la fine del mondo”, ha raccontato un anziano: “Nel nostro negozio si è rifugiata una donna in lacrime, terrorizzata come tante altre” ha aggiunto la commessa di un negozio.

Ecco come oggi, 12 marzo, si presenta Napoli

Oggi la zona è stata completamente ripulita dai mezzi e dagli attrezzi dell’Asia, anche su sollecitazione del Presidente della Municipalità, Diego Civitillo, ciò che, però, permane negli occhi e nella mente di centinaia di abitanti è il terrore e l’angoscia provata in quei momenti di assoluta follia.

Sarà difficile cancellare quelle ore di panico durante le quali la splendida città è stata trasformata in un campo di battaglia oscurato dal fumo e dalle fiamme. Il rumore assordante delle grida e degli strepiti ha lasciato un segno indelebile nei passanti che “disgraziatamente” hanno avuto la sventura di trovarsi in quel luogo.

Nel frattempo la polemica infuria: tra chi difende la condotta del Sindaco Luigi De Magistris “la città non poteva sopportare la presenza di Matteo Salvini”, e chi, invece, condanna il primo cittadino di aver fomentato la rivolta a causa delle sue affermazioni, ciò che attanaglia la città è un devastante senso di smarrimento e confusione. Il volto che oggi sfoggia Napoli è quello del caos, quello delle mille domande senza alcuna risposta.