Questa è la storia di Flavia, 23enne con disabilità psicomotoria congenita. La ragazza vive in Corso Vittorio Emanuele a Napoli con la madre Rosaria Maiello, che ha raccontato al quotidiano 'Il mattino' tutte le difficoltà che devono affrontare quotidianamente a causa di un sostanziale abbandono da parte delle istituzioni. Nei giorni scorsi, alla donna è venuta a mancare l'assistenza domiciliare e Flavia, ovviamente, ne ha molto risentito, perché l'operatrice che la supportava ha sempre approfittato del bel tempo per portare la giovane fuori a godersi un po' il sole, possibilità che adesso le è stata quindi negata.

Non solo, però, perché chiaramente Rosaria ha bisogno di aiuto anche per lavare la figlia, che non controllando completamente i muscoli ha degli scatti fulminei e rischia ogni volta di farsi male. Inoltre è necessario un sostegno tanto la notte, a causa dell'insonnia di cui soffre Flavia, che la porta ad agitarsi e a camminare in giro per casa, quanto il pomeriggio, poiché la madre, che è stata obbligata a chiudere la propria attività commerciale, al momento ha la necessità di andare alla ricerca di un posto di lavoro.

Anche per quanto riguarda l'istruzione della figlia la signora Maiello ha dovuto affrontare grossi problemi, perché fino a qualche mese Flavia ha frequentato l'Istituto Serra ma da due anni non poteva più avvalersi né del servizio di trasporto, né dell'assistenza materiale.

Stanca di vedere costantemente la ragazza rientrare a casa a piedi e senza che nessuno la aiutasse a cambiarsi il pannolone o mangiare, alla fine la madre ha scelto di mandarla al Centro Serena di Marano.

L'avvilimento di Rosaria: 'Spero di morire mezz'ora dopo mia figlia'

Rosaria non nega di essere molto avvilita e di non vedere niente di positivo nel futuro.

La sua unica speranza è quella di vivere a lungo e spegnersi poco dopo la figlia, perché ha una grande paura che quando verrà a mancare Flavia possa ritrovarsi abbandonata a se stessa, senza che nessuno si prenda cura di lei. La donna si rende conto che chi non si trova a dover condurre un'esistenza come questa possa avere difficoltà a comprendere le sue parole ma chiede di non essere giudicata, perché il suo pensiero, che è indubbiamente forte e intristisce, è il frutto di anni di lotte troppo presto improduttive.

La Maiello, infatti, è stufa di sentirsi ingannata dal Comune, che regolarmente accampa scuse riguardanti la mancanza di fondi o la burocrazia per non concedere l'esercizio di diritti sacrosanti ed è convinta che le motivazioni trovate delle istituzioni per non offrire un servizio essenziale ai cittadini disabili non mancheranno mai.