Non si placano le critiche negative alla serie televisiva nata da un'idea di Roberto Saviano, che oggi più che mai arrivano quotidianamente sia dal mondo dello spettacolo che da quello della magistratura. I recenti episodi di violenza nelle periferie delle grandi città, tra cui quelle del Napoletano, vengono accompagnati puntualmente da paragoni con Gomorra la serie, additando quest'ultima come modello negativo per i giovani.

Tolleranza zero anche per i minori di 14 anni

Il fenomeno delle baby-gang è una piaga sociale da non sottovalutare: orde di ragazzini che giurano fedeltà al #branco e che vivono tra violenza e malaffare.

Così l'ex presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Melita Cavallo,è stata intervistata da un noto giornale nazionale ed ha espresso la sua idea al riguardo: nessun attenuante legato all'età dei baby-criminali. Secondo il giudice, adesso in pensione, è necessario applicare tolleranza zero nei confronti dei minorenni, anche se di età inferiore ai 14 anni, che si macchiano di efferati reati legati all'appartenenza alle baby-gang. Così facendo si potrebbero rieducare i soggetti violenti a distanza da quei genitori che non sono stati in grado di crescerli a dovere lontano dalla vita criminale. Inoltre Melita Cavallo, nell'intervista afferma che la rappresentazione cinematografica delle idee di Saviano porterebbe modelli e idoli assolutamente negativi alle nuove generazioni.

Siamo stanchi di Gomorra

Queste le parole di don Manganiello all'autore di romanzi Roberto Saviano. Un tempo parroco di Scampia e attivo nella lotta alla camorra, il sacerdote, pur riconoscendo allo scrittore di aver raccontato in modo egregio la dura realtà legata alla malavita partenopea, lo rimprovera di aver ignorato quello che c'è di buono nella città, romanzando solo la parte malvagia, che è quella più utile allo show-business, a discapito però dell'immagine di tutte quelle persone che ogni giorno si impegnano per contrastare la criminalità organizzata.

Inoltre l'ex parroco di Scampia ribadisce di essere stanco dei romanzi, dei prodotti televisivi e cinematografici ed esprime il desiderio di poter vedere un'anticamorra delle opere. In fine don Manganiello afferma di essere stato minacciato proprio come Saviano da un potente clan, ma di aver rifiutato la scorta per rimanere vicino alla sua gente.

Insomma le critiche negative e le polemiche su Gomorra - la serie sembrano non finire mai, e i telespettatori sono ormai divisi tra chi la pensa come gli obiettori e chi invece è convinto che una serie televisiva non può avere colpe riguardo ai recenti episodi di violenza che riempiono le cronache dei giornali.