I prezzi della benzina alle stelle non danno tregua agli automobilisti italiani e, come sempre nel nostro Paese, il malaffare coglie al balzo una nuova occasione di guadagno. Si moltiplicano da Nord a Sud i casi di frodi, furti e compravendite illecite di benzina rintracciati dalle forze dell'ordine.

La Guardia di Finanza ha già raccolto prove relative ai primi otto mesi del 2012: 71 mila tonnellate di benzina distribuite al di fuori dei circuiti consentiti dalla legge. Un vero e proprio mercato nero, che è cresciuto del 127% rispetto a un anno fa, in cui prosperano criminali professionisti e ladruncoli improvvisati che cercano facili guadagni.

Dalla cresta sulle forniture di gasolio ai condomini, alle truffe nell'ambiente degli autotrasportatori, passando per la pratica di aggiungere solventi chimici alla benzina per diluirla, l'allestimento di pompe di benzina abusive e la tradizionale manomissione dei distributori, i magheggi a danno dell'automobilista si moltiplicano di giorno in giorno.

“Il fenomeno c'è sempre stato – ha spiegato il maggiore Marco Sebastiani, dell'ufficio tutela entrate del Comando generale della Guardia di Finanza - ma è chiaro che si espande quando il prezzo sul mercato legale è in aumento, perché diventa più vantaggioso”. Le vendite regolari, invece, scendono del 9,3%. Con queste, anche le entrate per lo Stato nella forma delle tanto contestate accise, con sottrazioni all'Erario stimate al 40% in più rispetto all'anno scorso.