Circola in rete da poche ore ma fa giàdiscutere e indignare il popolo del web: è la lettera, pubblicata daalcune note testate giornalistiche, di una professoressa, insegnanted'italiano presso un istituto tecnico della capitale, che si trova indifficoltà a seguito di una disperata e assurda telefonata.

Dall'altra parte della cornetta c'èinfatti il padre di uno dei suoi alunni più in gamba, un ragazzovolenteroso che si appresta in questi giorni a conquistare il suomeritato e faticato diploma di maturità. Quel diploma che dovrebbeassicurargli la possibilità di accedere al mondo del lavoro, inregola magari. Il preoccupatissimo papà, tuttavia, chiede allaprofessoressa, senza mezzi termini, la bocciatura del figlio.L'insegnante è incredula, e pensa subito a uno scherzo. Ma ilgenitore non scherza affatto. Le racconta di come suo figlio,studente e lavoratore in nero in una pizzeria della città, sia statofermato dal suo datore di lavoro che, avendo saputo del nuovo decreto sul lavoro presentato ieri dal governo Letta, e delle relativeagevolazioni previste per le assunzioni, gli assicura un contratto inregola a patto che si faccia bocciare all'esame di Stato.

La professoressa, colta da un terribiledubbio amletico che mette in discussione la dignità del suo lavoro,la sua professionalità e la sua moralità, non sapendo esattamentecome comportarsi, decide di scrivere immediatamente ai giornali (latelefonata le sarebbe arrivata nella mattinata di ieri) e raccontaree condividere la sua storia, prontamente pubblicata dai giornali.

Unastoria che, secondo i più, appare sempre più improbabile.

Se l'adolescente ha davvero deciso difarsi bocciare pur di ottenere il lavoro, può semplicementerifiutare di svolgere l'esame di Stato. Perché, poi, chiamareuna professoressa se la commissione giudicatrice per l'esame di Statoè formata da 6 professori, di cui 3 esterni?

Tra il pizzaiolo, il maturando, suopapà e l'insegnante nessuno sembra abbia letto con attenzionequello che il succitato decreto legge esprime relativamente alleagevolazioni previste per le imprese che assumono. L'agenzia Ansa,con un lancio errato e poi chiarito, e la velocità con la qualeviaggiano e si diffondono in rete le notizie, hanno contribuito acreare l'equivoco: gli sgravi fiscali presentati nel decretointeressano, infatti, le imprese che assumono giovani tra i 18 e i 29anni in possesso di almeno uno, e non di tutti e trecontemporaneamente, i seguenti requisiti: mancanza di un impiegoretribuito da almeno 6 mesi; assenza di un diploma di scuolasuperiore; presenza di familiari a carico.

Studente, padre e professoressa possonoquindi dormire sogni tranquilli: il maturando può conseguire iltitolo scolastico e firmare il suo contratto di assunzione inpizzeria, usufruendo quest'ultima delle agevolazioni fiscali deldecreto sul lavoro, perché possiede il requisito delladisoccupazione di almeno 6 mesi (avendo lavorato finora in nero,risulta disoccupato a tutti gli effetti).

Nessuna bocciatura, nessunaconsiderazione del diploma come barriera all'ingresso nel mondo dellavoro e nessuna incentivazione all'abbandono scolastico. Solo un po'di confusione, poca informazione e chissà, anche una punta dipopulismo.