Il sistema universitario italiano è continuamente oggetto di aspre critiche, non senza solide ragioni. Le classifiche mondiali sul livello delle università, le statistiche inerenti le prospettive di lavoro ed il livello di occupazione dei laureati, nonché la carenza di competenze concrete di questi una volta raggiunta la laurea, dimostrano, purtroppo, come l'istruzione offerta dagli atenei non risulti idonea a permettere un celere ingresso nel mondo del lavoro. Tali dati, oltre ad attestare la necessità impellente di una scossa che permetta di recuperare il gap che ci separa dall'Europa e, probabilmente, da altri paesi del mondo, possono portare molti giovani ad abbandonare la strada che dalla scuola secondaria porta alla laurea.

La domanda che, infatti, ci si può porre a questo punto è la seguente: che senso ha frequentare l'università se questa non garantisce di poter trovare un occupazione che permetta di poter giungere a quell'autonomia economica a cui tutti ambiscono?

Tale quesito, oramai, sorge nonostante tutti i benefici derivanti dal frequentare l'università. Essa, infatti, permette, a tutti coloro che decidono di intraprendere il percorso universitario, di poter, attraverso il confronto con altri studenti e studentesse, aprire la propria mente, stimolando la curiosità e la voglia di comprendere ciò che ci circonda; essa consente, altresì, di poter coltivare le personali conoscenze e, soprattutto, la passione per la materia che si è decisa di studiare ed approfondire.

Risulta innegabile come la vita universitaria, fatta di corsi da seguire, di esami da studiare, di semplici caffè e discussioni con i propri "colleghi", permetta di allargare i propri orizzonti, di stimolare il proprio intelletto, di crescere e maturare. Tutto ciò è oscurato dai molteplici aspetti negativi, alcuni dei quali già menzionati, che stanno letteralmente distruggendo l'università italiana.

Non si può non provare rabbia per quanto ora sottolineato; urgono repentini cambiamenti che permettano all'insegnamento universitario di poter accostare, a quanto sopra esposto, l'acquisizione delle concrete competenze necessarie per poter entrare in maniera rapida nel mondo del lavoro. Non si registrano attualmente, tuttavia, iniziative in tal senso; si spera vivamente che ciò cambi nel più breve tempo possibile, in quanto in gioco vi è, probabilmente, il destino delle generazioni future.