Quella che si è chiusa lo scorso 1 settembre non passerà sicuramente alla storia come una delle sessioni di Calciomercato più scoppiettanti del Napoli. La città ha visto andare via gente del calibro di Reina, Behrami, Dzemaili e Pandev. Di contro sono arrivati Andujar, Koulibaly, Michu, De Guzman e David Lopez. Ad una prima occhiata, la rosa pare nettamente indebolita. E su questo sono assolutamente d'accordo sia opinione pubblica che addetti ai lavori. Come si può, quindi, pensare a vincere lo scudetto, come invece continua a proclamare Aurelio de Laurentiis?

Ragioniamo sui (pochi) fatti concreti. ADL, a dispetto di quello che si possa pensare, tratta la SSC Napoli come una delle sue aziende. E per carità, ciò è cosa giusta. Chi detesta tale ragionamento evidentemente ha memoria corta, e non ricorda dieci anni fa dove eravamo. Per questo motivo, quindi, il mercato è ristagnato fino al preliminare di Champions League con il Bilbao, per poi spegnersi definitivamente. E il tifoso del Napoli deve accettare questa condizione: il Napoli è un'azienda, se non produce non si può investire, punto.

Passiamo ai nuovi arrivati. Da Koulibaly a Michu, passando per De Guzman e David Lopez, dei nuovi innesti sappiamo poco o nulla. Ma alla prima occasione, De Guzman regala i tre punti con il Genoa.

Benitez non è uno sprovveduto, conosce il calcio come pochi, e sa quali sono i calciatori che valgono: chiedere a Callejon e Mertens. Per questo motivo credere che i nuovi arrivi rendano più delle aspettative è una solida speranza.

Con queste premesse, quindi, può il Napoli lottare per lo scudetto? La realtà ci obbliga a stare con i piedi per terra, ma la stagione è ancora lunga, e se la squadra riesce a fare quadrato, può succedere di tutto.

Senza contare che Europa League e Supercoppa Italiana sono trofei che non sfigurerebbero affatto nella bacheca partenopea. Benitez e suoi uomini devono quindi dare il massimo per portare a casa tutto il possibile, e la piazza, nonostante il malcontento, al momento deve solo pensare a sostenere la squadra. La scuola è appena iniziata, per le pagelle c'è tempo.